"La droga non c'entra nulla con la morte di Diego".
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Maradona, l’avvocato: “Diego isolato da tutti, dicevano che non c’era. Ho un rimorso”
Le dichiarazioni rilasciate dallo storico avvocato di Diego Armando Maradona
Parola di Angelo Pisani. Lo storico avvocato di Diego Armando Maradona, intervenuto ai microfoni di 'Storie Italiane' su Raiuno, è tornato a parlare della morte del Pibe de Oro. Nelle ultime ore sono arrivati nuovi risvolti in merito alle indagini legate alla scomparsa del campione argentino. Secondo quanto riportato dal quotidiano 'La Nacion', infatti, prenderebbe sempre più corpo l’ipotesi di "morte derivata da mala gestione del paziente".
"La situazione è molto più chiara di quella che può sembrare. C'è stata negligenza, perciò i medici dovranno assumersi le loro responsabilità. Quando si fanno le dimissioni, se il paziente è in grado di intendere e di volere deve firmare per essere dimesso. Non si dimette un paziente in quelle condizioni. Chi lo dimette si assume la responsabilità del suo stato di salute e della sua degenza. Chi firma si assume la responsabilità. È giusto che ora si indaghi su quello che è successo. La posizione del medico era già molto dubbia. C’è responsabilità anche sull’assistenza: chi viola un principio o regolamento sull’assistenza deve risponderne davanti alla legge", sono state le sue parole.
ISOLATO - "Non so chi abbia firmato il contratto d’affitto della casa in cui si trovava Maradona. In Italia un avvocato che si intesta i diritti del cliente o che subentra nel suo patrimonio verrebbe radiato subito dall’albo. È assolutamente illegittimo. L’avvocato Morla è il legale che nel 2017 ha guidato la crociata di Maradona contro Claudia. Il mio unico rimorso è che nel 2014-2015 ho dovuto lasciare Diego altrimenti mi sarei dovuto traferire a Dubai e non potevo permettermelo - ha proseguito -. Nel 2017 sono subentrati a me, a Dubai, l’avvocato Matias Morla e alcuni consiglieri che hanno gestito Diego a modo loro allontanandolo dalla famiglia e dagli amici. Nessun giocatore del Napoli da quel momento ha più potuto chiamarlo. A me tutte le volte in cui ho provato a chiamarlo è stato detto che non c’era. Nessun calciatore è mai più riuscito a parlare con lui: quando provavano, il telefono squillava a vuoto o dicevano che non c’era. Sicuramente Diego è stato isolato da tutti, questo è fuori dubbio".
IL TESTAMENTO - "Dal 2016 al 2020 sono successe tante cose. Tra Diego e la signora Claudia è sorto un contenzioso giudiziario, in quel periodo si facevano dispetti a vicenda. Negli anni successivi, però, le cose tra loro sono cambiate e c’è stato un riavvicinamento da parte delle figlie, che hanno instaurato con Diego un buon rapporto. Non dovrebbero essere state escluse dal testamento. Ricordo inoltre che c’erano dei consiglieri che spingevano Maradona alla controversia con Claudia. Era una questione di interessi attorno al patrimonio che ha portato Maradona a fare una dichiarazione. Penso, comunque, che nei prossimi giorni usciranno tanti altri documenti, forse un altro testamento o altri eredi, magari non figli ma consiglieri", ha concluso il legale.
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