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Emergenza Coronavirus, Ghirelli tuona: “Troppe scuse per non pagare gli atleti. La strategia della Lega Pro…”

foto professionecalcio.net

Il presidente della Lega Pro si sofferma sull'emergenza sanitaria divenuta globale e sulla ripercussione di questa sul sistema calcio

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Bisogna fare chiarezza.

La pandemia da Coronavirus sta portando al collasso le economie globali. E, così, anche una delle principali macchine produttive del comparto economico italiano, il calcio, sta subendo ingenti danni monetari. In questa baraonda organizzativa, c'è chi cerca di trarne vantaggio per i propri tornaconti personali. Il CdA della lega dei professionisti ha già stanziato una certa somma di denaro per permettere agli atleti di ricevere il proprio salario mensile. Infatti, il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, nel corso di un'intervista rilasciata al portale Gianlucadimarzio.com, denuncia una situazione surreale con parole che non lasciano spazio ad alcuna interpretazione.

SCIACALLI: "Come negli ospedali ci sono gli sciacalli che lucrano sulle mascherine, nel calcio ci sono sciacalli che telefonano a club dicendo che loro hanno trovato la strada per non pagare i calciatori per causa di forza maggiore poiché non si allenano e non giocano. I club hanno quasi tutti rispettato il pagamento degli emolumenti, noi come Lega Pro abbiamo compiuto uno sforzo economico straordinario per anticipare risorse ai club". 

FRONTEGGIARE LACRISI: "Oggi abbiamo iniziato una trattativa con Associazione Italiana Calciatori sul come affrontare la crisi e vedere di far sacrifici entrambi. Questa è la strada. La credibilità così conquistata ci consentirà , a noi del calcio sociale, a noi del calcio che fa bene al Paese di chiedere interventi da parte del governo nel prossimo decreto. Credibilità che aumenterà perché noi presenteremo presto, in accordo con Federazione Italiana Giuoco Calcio, un vero piano di governo della crisi in cui ci saranno anche azioni endogene per tagliare costi".