Wladimiro Falcone si è raccontato a 360° ai microfoni di Przeglad Sportowy. Il portiere in forza al Lecce di Baroni ha analizzato diverse interessanti tematiche, ripercorrendo brevemente quelle che sono state le tappe più significative della sua carriera. In particolare, l'ex Sampdoria si è soffermato sul salto di qualità fatto dal punto di vista psicologico grazie all'esperienza in Serie C. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni.
dichiarazioni
Lecce, Falcone: “A 19 anni mi chiedevo perché scendessi in campo raramente”
"Sono molto contento di essere andato al Lecce in prestito dalla Sampdoria. Ho rifiutato offerte allettanti di ottimi club perché volevo giocare in un posto che vive di calcio come il Lecce. Mi sento benissimo qui. Sono ancora legato alla Sampdoria, il mio contratto con loro scadrà il prossimo anno, posso tornarci ma vorrei anche restare qui".
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Falcone ha poi proseguito: "Tutti hanno un cammino da percorrere. La gente mi diceva sempre quando ero nel settore giovanile della Sampdoria che le capacità non mi mancavano, ma che dovevo migliorare mentalmente. Quando avevo 19 anni e vedevo che alcuni dei miei amici giocavano già regolarmente, mi chiedevo perché fossero in grado di farlo mentre io scendevo in campo raramente. Per fortuna nel 2018, quando sono passato alla Lucchese in C, ho conosciuto Enzo Biato, allenatore dei portieri del club. Grazie a lui, dal punto di vista psicologico, ho fatto un salto di qualità. Non ho smesso da quella stagione e in quattro anni sono arrivato in Serie A. Sono contento che sia andata così. Nelle categorie inferiori ho capito cosa significa il calcio vero e professionistico. Nelle giovanili il calciatore pensa molto a sé stesso. In Serie C ti rendi davvero conto di far parte della squadra. I tuoi amici sono giocatori più grandi di te, il calcio è il loro lavoro, quindi ti rendi conto di quale sia la tua responsabilità".
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