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Lazio, Tare sbotta: “Nuovo decreto? Ci sentiamo discriminati, abbiamo un solo obiettivo”

Le parole al veleno dell'attuale direttore sportivo del club capitolino in merito alla decisione presa dal governo

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Ighli Tare si scaglia contro la decisione presa da Giuseppe Conte.

Il direttore sportivo della Lazio, ai microfoni di Lazio Style, ha criticato aspramente la scelta da parte del governo di prorogare fino al prossimo 18 maggio la riapertura dei campi di allenamento.

"Alla luce delle decisioni prese ieri la sensazione è di essere discriminati. Ho sentito che bisogna pensare alla tutela della salute ma poi si vuol far correre i giocatori nei parchi in mezzo alla gente anziché correre nei centri sportivi con le dovute misure. L’attività è ferma da due mesi, è molto tempo per favorire la ripresa calcistica. Non so quale sia lo scopo, di certo non è aiutare il calcio. Siamo consapevoli della situazione e dobbiamo essere molto più attenti per dare atto al sacrificio fatto dalle persone, però così non va bene. Il calcio è un fattore sociale importantissimo per il Paese: non vogliamo aprire gli stadi, solo terminare il campionato nel rispetto delle regole. Abbiamo guadagnato sul campo la possibilità di lottare per lo scudetto, ma mancano ancora dodici partite e parlare di una possibile vittoria è una parola grossa. Vogliamo finirlo più che altro per il bene del sistema calcistico italiano. In Germania il presidente della Federcalcio e gli esponenti dei principali club hanno preso tutti una posizione netta per la ripresa, c’è di mezzo la continuità del sistema calcistico del Paese. Lo stesso vale per l’Italia e non mi riesco a spiegare perché squadre come Juventus, Inter e Milan non prendano posizione".