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Sconcerti: “Conte è la miglior garanzia dell’Inter. Sarri? Stare dalla parte del più forte lo imbarazza”

FLORENCE, ITALY - JUNE 08: Mario Sconcerti during the presentation of the book on Ferruccio Valcareggi at Centro Tecnico Federale di Coverciano on June 8, 2018 in Florence, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

L'intervista al noto giornalista sportivo, Mario Sconcerti: "Paquetà è un giocatore discretamente inutile, il Torino può arrivare quarto"

Mediagol97

Il punto di Mario Sconcerti.

Il noto giornalista sportivo, intervenuto ai microfoni di TMW Radio nel corso della trasmissione radiofonica Maracanà, ha discusso della più recente giornata del campionato di Serie A che si concluderà questa sera con la sfida fra Torino e Lecce, soffermandosi in particolare sui momenti di forma vissuti dal alcune big del torneo. Di seguito le sue dichiarazioni sull'argomento.

Sull'Inter.

"Ha avuto un aiuto importante dal calendario. Due partite in casa e una fuori semplici. Si vede di più dal punto di vista tecnico rispetto allo scorso anno. Ma non è ancora l'Inter di Conte. Vedo ancora poche accelerazioni. La vedremo già nel derby, dove sapremo di più anche del Milan. La miglior garanzia arriva da Conte. E' cresciuta poi politicamente l'Inter, non solo come squadra".

Sulla Juventus.

"E' un momento di estrema confusione. Deve convivere con cambiamenti importanti, sia della società sia di se stesso come allenatore. Sarri cerca di essere un'altra persona ora. Poi c'è confusione sul campo. Sarri rimane un allenatore nazional-popolare. E' un leader illuminato, ma dell'opposizione. Deve essere quello che insegue. Stare dalla parte del più forte lo mette in imbarazzo. Tanto che Conte lo sta stuzzicando proprio su questo. E questo lo sente molto. Poi ha giocatori meno disposti, forse inconsciamente, disposti ad ascoltarlo, visto che hanno vinto più di lui. Può darsi che si risolva tutto, ma c'è questo aspetto nuovo rispetto al passato".

Sul Milan.

"Quello del secondo tempo di Verona è stato migliore. Paquetà vale se segna, altrimenti è inutile. Non è uno portato ad aggredire il gioco, lo subisce. Non ha una grande personalità. E' un giocatore discretamente inutile. Comincerei ad essere un po' cattivo con chi spende 40-50 milioni per un giocatore che poi non si vede. Manderei via chi lo ha comprato, anche se nel caso è già andato via. Altro caso è Barella nell'Inter: deve giocare, si è speso l'ira di Dio. Così come De Ligt alla Juve".

Sul Torino.

​"E' una squadra completa che ha avuto un calendario neanche facile. Ha vinto a Bergamo con l'Atalanta. Sta succedendo quello che è successo all'Inter, ossia è cresciuta molto la società. Alcune scelte tecniche importanti, vedi Belotti. Tutte fatte per crescere. Quarto posto? E' un campionato strano, può succedere di tutto".