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L'intervista

Rinaudo: “Palermo? Fame e umiltà. Juve tra le prime quattro”. E su Mandorlini…

Rinaudo

Le dichiarazioni del responsabile del settore giovanile del Palermo, Leandro Rinaudo, circa il percorso di Juventus e Napoli in Serie A ma non solo

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Lungimiranza, occhio vispo e professionalità. Questo l'identikit del responsabile del settore giovanile del Palermo, Leandro Rinaudo. L'ex calciatore di Livorno e Bari sta svolgendo un lavoro eccezionale con i baby rosanero che si apprestano ad affacciarsi al calcio dei grandi. E a testimonianza di questo, vi è la cessione del giovane Aziz Toure al Napoli dopo l'exploit tecnico-tattico di quest'ultimo con la Primavera rosanero. Intervistato ai microfoni di Tmw, Rinaudo ha affrontato diverse tematiche interessanti quali il campionato della Juventus di Allegri e del Napoli di Spalletti, ma non solo. Di seguito, le sue dichiarazioni.

PALERMO - "Il lavoro sta venendo fuori. La società è nata da tre anni e il COVID che aveva interrotto il percorso. Abbiamo dato un giocatore al Napoli e una alla Roma, in tutti i campionati le squadre oltre a fare degli ottimi risultati sono apprezzate da osservatori di tutta Italia. I risultati stanno arrivando e vogliamo che continuino ad arrivare, bisogna mantenere umiltà e fame per portare avanti questo percorso".

JUVENTUS - "La Juve a corrente alternata? Il periodo è sotto gli occhi di tutti, è un anno in cui i bianconeri stanno costruendo con dei giovani che nel corso degli anni cresceranno. Non bisogna mai dare nulla per scontato. Al di là dei risultati negativi, la Juve può arrivare tra le prime quattro".

NAPOLI - "Sta disputando un campionato al di là delle aspettative. Oggi è un periodo pieno di infortuni, sicuramente quello che pesa di più e Osimhen che essendo un finalizzatore è maggiormente al centro dell’attenzione".

STREFEZZA - "Ragionava già all’epoca da grande, ha una famiglia sulle spalle. È un brasiliano atipico. Già a Cremona aveva dimostrato ottime qualità, non mi sorprende la sua crescita”.

ATTACCO MANDORLINI - "Per mia forma mentis non sono solito rispondere gli attacchi ed alle offese che, purtroppo, nel mondo del calcio sono all'ordine del giorno. Alle parole preferisco sempre i fatti. Ma credo che a volte sia necessario mettere a tacere certi personaggi che, invece di impegnarsi a restare al passo con il calcio che si evolve, preferiscono trascorrere il proprio tempo gettando fango anche a distanza di anni come nel suo caso e del suo esonero ai tempi della Cremonese. Chi viveva l'ambiente grigiorosso in quel periodo sa benissimo che mai scelta fu più giusta per dinamiche ed episodi che preferisco non citare per rispetto verso la mia professione e per la Cremonese. A differenza di certa gente ogni mattina guardo la mia famiglia negli occhi e ho la consapevolezza di poter camminare a testa alta. La mia vita professionale è andata avanti, sono concentrato a far bene al Palermo ed il tempo che posso perdere con certe interferenze del passato è giusto quello di una risata".

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