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Juventus, senti Moggi: “CR7 è un problema, vi spiego perché. Dybala? Paulo deve restare”

Juventus, senti Moggi: “CR7 è un problema, vi spiego perché. Dybala? Paulo deve restare”

L'ex dirigente bianconero parla del nuovo assetto societario della Juventus e del ritorno di Massimiliano Allegri

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Le dichiarazioni dell'ex dirigente bianconero, Luciano Moggi.

Inizia a prendere corpo la nuova Juventus di Massimiliano Allegri, con il tecnico pronto per la sua seconda esperienza sulla panchina bianconera. Dopo il divorzio anticipato con Fabio Paratici - ex responsabile dell'area tecnica - il club di Torino, nel pieno del proprio riassetto societario, è pronto ad affidare ad Allegri oltre che la guida tecnica anche quella manageriale. Il coach originario di Livorno potrebbe ricoprire un ruolo simile a quelli che in Premier League hanno ricoperto per decenni allenatori del calibro di SirAlex Ferguson o Arsène Wenger. A tal proposito si è espresso Luciano Moggi, ex dirigente bianconero, intervistato ai microfoni di TransfermarketWeb.

IL RITORNO DI MAX -"Massimiliano Allegri è una certezza, solo che dovrà lavorare un po' di più rispetto a due anni fa. L'addio di Fabio Paratici è una grave perdita, ma credo non andassero d'accordo. Il divorzio, probabilmente, fu proprio per quel motivo. Ha fatto bene Allegri a ritornare alla Juve? Per me sì, Massimiliano è molto bravo nel suo lavoro. Adesso sarà più coinvolto in prima persona e avrà più poteri decisionali".

L'ESONERO DI PIRLO - "Sono contro il cambiamento, per me non è una cosa positiva ricominciare ogni anno. Non ero d'accordo due anni fa quando la Juve decise di cambiare l'allenatore".

DA DYBALA A CR7 - "Dybala deve restare alla Juve, è un campione che può ancora continuare il suo ciclo. Lo penso anche di Morata, però bisognerebbe conoscere quale è il pensiero dello spogliatoio. Ronaldo non lo avrei preso tre anni fa, non per le sue qualità ma perché è un accentratore. Per una squadra che cerca di giocare col collettivo, diventa un problema. Se guardiamo i gol fatti dalla Juventus, leggiamo che le cifre sono inferiori rispetto agli anni passati. Se ti domandi il perché, Lo spiego volentieri: tutti i palloni arrivavano a Ronaldo, così viene meno il gioco di squadra e la possibilità degli altri giocatori di segnare. Lo dicono i numeri, non Luciano Moggi".

PARAGONI - "Tra questa squadra e la mia Juventus c'è una netta differenza, la mia avrebbe vinto con almeno 30 punti di vantaggio. Non ci può essere un paragone, tutti i reparti erano perfetti. Qui iniziamo a dire che il centrocampo è così così, in difesa è sempre un problema quando non gioca Chiellini, per l'attacco ne abbiamo già parlato".