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Juventus, Buffon: “Stimoli alti, Sarri ci piace. Inter? È la rivale numero 1”. E sul ritorno in Nazionale…

Gigi Buffon dice la sua sul momento personale che sta vivendo e sulla Juventus, volata in testa alla classifica dopo la vittoria contro l’Inter

Mediagol22

Parola a Gigi Buffon.

L’estremo difensore della Juventus è stato eletto ambasciatore dell'ONU per il World Food Programme. Intervenuto in conferenza stampa, il portiere quarantunenne ha parlato del momento personale che sta vivendo dopo il ritorno al club di Torino: “È una crescita personale, umana, inevitabile: a gennaio farò 42 anni e un pochino di maturità c'è stata, come è normale che sia mi piace sempre cimentarmi in nuove avventure, questa è una nel quale l'altruismo gioca la parte più forte e mi emozionerà. Sono molto concentrato e focalizzato sul campo, ho responsabilità anche lì seppur non sia il protagonista assoluto settimanalmente. Al di là di scendere in campo tutte le partite credo che il mio ruolo richieda un'attenzione totale, non è sicuramente marginale. Sono molto felice, all'inizio nutrivo qualche perplessità e dubbio sulla mia accettazione di questo nuovo ruolo, però con molta tranquillità ho riflettuto che l'unica squadra che mi poteva far accettare questa cosa è la Juve. Sono felice dell'armonia che sto rivivendo nello spogliatoio e della stima dei miei compagni, per me è tutto”.

A proposito, invece, del momento che i bianconeri — dopo avere sconfitto l’Inter ed essere volati in testa alla classifica — stanno vivendo: “Il mister è una persona con idee molto chiare, con un percorso trentennale da allenatore. In trent'anni di calcio, di gioie e battute d'arresto, chi ha toccato la punta massima come allenatore ed è approdato alla Juve, penso abbia un sacco di convinzioni che riesce a trasmettere. La squadra stessa vuole apprendere qualcosa di diverso rispetto agli ultimi dieci anni, questa è una filosofia che non avevamo mai conosciuto e che ci piace. Gli stimoli devono essere tenuti alti. L’Inter è sicuramente la rivale numero uno. Conosco benissimo l'allenatore, il suo modo di ragionare e trasmettere convinzione e voglia di stupire, conosco anche il direttore e moltissimi giocatori”.

Infine, sulla possibilità di tornare in Nazionale: “Ringrazio pubblicamente Mancini, si dimostra sempre attento e delicato nei miei confronti. Se dovesse accadere, accetterei con grande piacere, una volta smesso di giocare. Prima non avrebbe senso”.