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Juventus, Brambati in tackle: “Manderei via tutti, Paratici non è Marotta”. E su Pirlo…

Juventus, Brambati in tackle: “Manderei via tutti, Paratici non è Marotta”. E su Pirlo…

L'analisi di Massimo Brambati su Andrea Pirlo

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L'analisi di Massimo Brambati.

Dopo la vittoria conquistata dalla Juventus per 3-1 contro il Genoa in occasione del match valevole per la trentesima giornata di Serie A, tecnico e dirigenza non cessano di essere sotto la lente di ingrandimento degli addetti ai lavori. Quella dell'ex centrocampista e ora allenatore bianconero, Andrea Pirlo, è stata fin qui una stagione tutt'altro che esaltante: dall'inaspettata eliminazione dalla Champions League agli ottavi, ad un terzo posto in campionato non ancora blindato.

Intervenuto ai microfoni del format radiofonico Maracanà, in onda su TMW Radio, l'ex calciatore e procuratore sportivo Massimo Brambati si è espresso a tal proposito, bacchettando la società piemontese. Di seguito le sue dichiarazioni.

"Juventus in zona rossa? Dicevo che con Conte si doveva avere pazienza e ho avuto ragione. Il successo con lui, prima o poi, arriva. E sta arrivando. La Juventus invece ha fallito. Da quanti anni era che la Juve non era fuori dalla corsa Scudetto già da marzo? Io manderei via tutti, anche se il tecnico è l'ultimo colpevole. Alcune mosse fatte prima dell'arrivo di Pirlo sono state già sbagliate. Pirlo è arrivato con un mercato già fatto, così come Sarri. Non è organizzazione questa. Non ho mai visto una squadra capace di comandare il gioco quest'anno. L'arroganza è stata quella di poter fare a meno anche di Marotta, pensando che Paratici potesse ricoprire il ruolo sia gestionale che tecnico. Credo che Marotta andava sostituito con un'altra figura che potesse avere la stessa importanza. Allegri non ha incontrato solo Andrea Agnelli ma anche John Elkann".

IL COVID E NON SOLO - "Negli Usa la vita sta tornando lentamente alla normalità, con tutte le precauzioni. Il nostro Paese, in alcuni casi, rimane indietro. E' logico che tutto questo coinvolga anche le manifestazioni sportive. Di sicuro in Italia qualcosa si sia sbagliato. Lo step determinante è stata la distribuzione dei vaccini. Il più incisivo in Serie A? Majoral rappresenta una sorpresa. Non pensavo che in un contesto così difficile, con dei concorrenti così potesse ritagliarsi uno spazio così importante. Non credevo avesse queste qualità che sta mostrando", ha concluso.

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