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Inter-Juventus, Lippi e il derby ‘Conte-Pirlo’: “Sfida tra perfezionisti, ma non vale lo scudetto. Lukaku o CR7? Decide un altro”

Inter-Juventus, Lippi e il derby ‘Conte-Pirlo’: “Sfida tra perfezionisti, ma non vale lo scudetto. Lukaku o CR7? Decide un altro”

Le dichiarazioni dell'ex ct della Nazionale, Marcello Lippi, alla vigilia di Inter-Juventus

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"Qualche tempo fa il vostro giornale aveva pubblicato un’inchiesta dal titolo: ecco tutti i figli di Lippi. Era spuntata mia moglie mentre ero su quella pagina e ho dovuto rassicurarla: cara, non è come pensi".

Manca sempre meno all'attesissima sfida di domenica sera, che metterà difronte le due antagoniste per antonomasia del campionato italiano, ovvero Inter-Juventus, il derby d'Italia, in programma alle 20.45, a San Siro. A presentare il big match della diciottesima giornata di Serie A, un tecnico che ha vissuto sulla propria pelle l'adrenalina della gara su entrambe le sponde elitarie del panorama calcistico nazionale. Marcello Lippi, l'ex commissario tecnico della Nazionale azzurra, Campione del Mondo con l'Italia a Germania 2006, in un’intervista concessa al quotidiano torinese Tuttosport, parla del confronto sul campo ed anche in panchina, tra due suoi ex calciatori: Antonio Conte e Andrea Pirlo.

Di seguito le dichiarazioni dell'ex tecnico di Juventus ed Inter.

PICCOLI (GRANDI)ALLENATORI, CRESCONO - "Mi sembra che della squadra campione del mondo nel 2006 siano quattordici su ventitré. E poi ci sono quelli della Juventus: Zidane, Deschamps che anche lui ha vinto un Mondiale, Paulo Sousa, Montero, sono tanti e sa cosa significa? Che si diventa vecchi!" (ride, ndr).

CONTE CONTRO PIRLO, SFIDA CHE VALE GIA' LO SCUDETTO? -  “Qui se uno vuole fare bella figura può tirare fuori la formuletta: quando li vedevo in campo intravedevo già nel loro modo di interpretare la partita il loro talento da allenatori. Potrei dirlo, ma non sarei sincero. La verità è che si tratta di due ragazzi di grande, grandissima intelligenza, sempre molto attenti a quello che succedeva intorno a loro, sia in allenamento che in partita. Due che capiscono il calcio e quindi lo possono spiegare e insegnare. Conte ha sempre avuto quella maniacale applicazione che ora mette nel lavoro di allenatore. E anche Pirlo è sempre stato un perfezionista con una visione di gioco superiore alla media. Se la gara inciderà nella lotta scudetto? Non tantissimo a livello di punti. Anche se dovesse vincere l’Inter e allungare, mancano ancora troppe partite perché possa essere considerata una sentenza. A livello di crescita mentale, tuttavia, vincere o perdere può fare la differenza. L’Inter è più avanti, perché Conte è lì dall’anno scorso, ha migliorato, perfezionato, sistemato le pedine giuste al posto giusto. Andrea sta compiendo un cambiamento radicale, sta impostando un atteggiamento nuovo, cerca di giocare in modo diverso e mi sembra stia iniziando a raccogliere i primi frutti. Sarà una sfida meravigliosa“.

CONTE-INTER, IL CONFRONTO AMBIENTALE CON LA STAGIONE 1999/2000 - "Credo che siano situazioni differenti. Le mie difficoltà erano rappresentate dal fatto che avevo trovato una squadra completamente da ricostruire, che l’anno prima era arrivata dodicesima cambiando quattro allenatori in una sola stagione. Non credo che si possa dire che passare dalla Juventus all’Inter sia difficile a prescindere. Basti pensare a quello che ha fatto il Trap, che all’Inter vinse uno scudetto record".

I DIFETTI DI INTER E JUVENTUS - "Forse sono entrambe un po’ troppo dipendenti da un solo uomo: Lukaku da una parte e Ronaldo dall’altra. Senza quei due giocatori il potenziale delle due squadre diminuisce notevolmente. D’altra parte si tratta di fuoriclasse notevoli. Se la sfida di San Siro sarà decisa uno fra Romelu o CR7?Ma no! Magari un altro. Il fatto che loro siano fondamentali per le due squadre non significa necessariamente che decideranno lo scontro diretto. Anzi, di solito queste partite hanno protagonisti inattesi" - queste le parole dell'ex tecnico di Juventus ed Inter, Marcello Lippi.