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Del Piero: “Vi faccio un nome oltre Messi e CR7. Con Totti mai stata ruggine, vi racconto il nostro rapporto”

L'ex capitano della Juventus ha parlato del suo giocatore preferito al momento e del rapporto con Francesco Totti

Mediagol52

Due capitani storici, due leggende del calcio italiano.

Alessandro Del Piero e Francesco Totti sono state due delle ultime bandiere della Serie A: per anni e anni hanno deciso di giocare per una sola squadra, sono stati epicentro della rivalità tra la Juventus e la Roma ma anche compagni di squadra durante quella indimenticabile cavalcata dell'Italia durante i Mondiali del 2006. Un rapporto che molto spesso i media hanno definito conflittuale, alimentato anche dall'eterno dilemma su chi dei due fosse il più forte con il pallone tra i piedi.

Durante una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport, Del Piero ha parlato del suo rapporto con l'ex storico capitano giallorosso: "Totti? Qualcuno diceva che c’era della ruggine tra di noi, ma non c’è mai stata. Uno dei nostri video più famosi era quello in cui dicevamo una barzelletta e non ci riuscivamo dalle risate, per dare l’idea del rapporto. Lui è stato un campione, non c’era bisogno di parlare molto in campo, perché si percepiscono subito certe vibrazioni e l’intesa è facile quando si gioca con campioni del suo livello. Che domanda vorrei fargli? Gli chiederei, visto che siamo cresciuti insieme e abbiamo fatto carriere simili, come vedeva la figura mia e della Juventus: se emergevano analogie, competitività o altro. Quel Mondiale, come tutte le coppe, presentava 7-8 squadre di altissimo livello, sia come reparti che come individualità. Arrivare a vincere non è facile, perché se in otto hanno le qualità per poterlo fare, poi non è facile primeggiare. In un Mondiale tutto deve essere perfetto in un mese e bisogna essere anche baciati da un momento particolare, come capitò a noi".

In seguito Pinturicchio ha rivelato chi secondo lui, dopo MessiCristiano Ronaldo, è tra i giocatori più forti del panorama calcistico europeo: "Per definire il giocatore più forte, bisognerebbe specificare in cosa. Oltre ai nomi sacri come Messi, Cristiano Ronaldo e Neymar che attraggono a 360° il pubblico, ci sono calciatori di spessore incredibile, come De Bruyne. I più forti della mia epoca? È complicato sempre sceglierne uno. Diciamo che ogni volta che non ho segnato avevo contro il difensore più forte. Poi ho giocato troppi anni, ho incrociato gente come Baresi, Maldini,Cannavaro, Nesta, Desailly, Thuram".

Infine, sulla possibilità di riprendere il campionato: "Quando si affronta un pericolo, la tensione è sempre altissima. La dedizione al lavoro c'è, anche in casa, pur mancando il campo. Ma sono tutti giovani, con poco esercizio risvegliano i muscoli, poi sarà come si ricominciasse il campionato: chi lo farò più velocemente e meglio avrà maggiori chance. Sempre la Serie A riparta ovviamente. I tempi li dovranno dare governi e medici, la priorità deve essere la salute di tutti. Una volta avuta questa sicurezza è giusto ricominciare: il calcio non è solo un passatempo, è un movimento che ha un’importanza economica di altissimo rilievo in Italia. Ricominciare a vivere, anche con il calcio, potrebbe essere molto importante: sarebbe qualcosa in più a cui pensare. È un discorso delicato, non voglio assolutamente mancare di rispetto a nessuno. Sono favorevole a riprendere a giocare a porte chiuse, ma soltanto se la salute è salvaguardata". 

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