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SERIE B

Juve Stabia, Pagliuca: “Siamo ambiziosi. Col Palermo finalmente torniamo in casa”

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Le dichiarazioni rilasciate dal tecnico della Juve Stabia: "Noi primi perché... mordiamo il metro".
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"Siamo un gruppo giovane e ambizioso, questo è soltanto l’inizio del viaggio. Dovremo superare tante insidie. E finalmente sabato contro il Palermo torniamo a giocare davanti alla nostra gente". Lo ha detto Guido Pagliuca, intervistato ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport". Diversi i temi trattati dal tecnico della neopromossa Juve Stabia, prossimo avversario in campionato del Palermo che, dopo 4 partite, è in testa alla classifica con otto punti insieme a Pisa e Spezia. Di seguito, le sue dichiarazioni:

"Sentivamo la necessità di ritrovare i nostri tifosi. C’è un legame forte con la squadra, noi lottiamo per loro in ogni partita. Io arrivato a Castellammare nell’estate 2023 dopo il Siena? Ho ricevuto la telefonata del presidente Langella. La lungimiranza della società mi ha colpito. Poi ho visto il mare, mi sono subito sentito come a Cecina. Tutti i 25 giocatori in rosa arrivano dalla C. Hanno grande umiltà e voglia di fare. A loro dico che dobbiamo giocare organizzati e avere chiaro l’obiettivo. Quello della cresciuta quotidiana per puntare la salvezza".

"Una frase che amo ripetere spesso? Il famoso 'morso sul metro'. È quell’aspetto interiore di ogni calciatore che lo porta a fare di più. A correre più forte, ad arrivare prima sul pallone, a vincere un contrasto. C’è un centimetro su cui combattere, quel centimetro fa sempre la differenza. Quando sei agli inizi fai tua ogni idea. Poi analizzi gli aspetti più interessanti. Nel 2006 presi un mese di aspettativa per seguire Zeman al Lecce. Ho studiato da vicino pure Bielsa e Giampaolo. In Francia invece ho trascorso settimane a Claire fontaine. Appuntavo tutto su un blocco note, quando possibile registravo qualche video".

"Se c’è stato un momento in cui ho capito che la mia vita sarebbe stata in panchina? Quando ho conosciuto Marco Baroni. Ero il suo vice alla Cremonese in Serie B nel 2019. Arrivavo da tante esperienze tra D e C, nel frattempo lavoravo nell’azienda edile di famiglia. Con lui ho capito che dovevo lasciare tutto per dedicarmi al calcio. Ogni tappa del percorso ti lascia qualcosa. Un allenatore ha tante responsabilità. Da tempo ho scelto di affidarmi a uno psicologo dello sport, Fabio Ciuffini. Mi ha aiutato ad arrivare alla partita equilibrato. A canalizzare le energie invece che disperderle. A stare concentrati sul qui e ora, sul presente".

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