Ciccio Graziani analizza la prestazione dell'Inter in Coppa Italia.
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Serie A, Graziani: “La Juventus vince senza convincere, all’Inter è rimasta solo l’EL”
L'ex campione del mondo nel 1982 ha commentato la prima uscita di nerazzurri e bianconeri dopo il periodo di stop forzato
L'ex campione del Mondo nel 1982 con l'Italia guidata da Enzo Bearzot si è soffermato sulla ripartenza del calcio italiano che ha visto in campo sia i nerazzurri che la Juventus. Se da una parte i piemontesi hanno conquistato a fatica la finale della competizione, dall'altra gli uomini di Conte hanno detto addio al torneo nonostante la prestazione brillante. Le dichiarazioni dell'ex centravanti della Roma rilasciate nel corso dell'intervista concessa a TMW Radio.
"La Juve vince ma non convince, da Sarri ci si aspettava un cambiamento importante dal punto di vista del gioco. Si è visto però solo in rare occasioni. Mi sembra di rivedere la squadra di Allegri, di Sarri ci vedo poco. Non credo invece che l'Inter sia ripartita quest'anno per vincere lo Scudetto ma per essere competitivi. Certo, il piatto un pò piange. In campionato sei quasi fuori, in Champions è uscita in maniera prematura, in Coppa Italia è mancata la finale. Vedremo l'EL. Se dovesse arrivare in Champions e arrivare in EL, allora la stagione sarebbe diversa. Altrimenti sarebbe al di sotto delle aspettative".
Lo stesso Graziani ha anche tessuto le lodi di Lautaro Martinez che al termine della stagione potrebbe lasciare la Serie A per trasferirsi al Barcellona.
"Mi piace come tipologia di attaccante, è bravo in tutto. La prestazione sottotono con il Napoli è dovuta anche allo stop e alla ripresa dopo tre mesi. Mi preoccupa il fatto che i calciatori hanno troppo potere sulle società. Se il calciatore fa le bizze, vince il calciatore. Le clausole valgono poco. Il Barcellona non vuole pagare la clausola ma vuole mettere dentro qualche contropartita, che all'Inter non va bene. Abbiamo visto in passato calciatori che hanno mandato certificati medici per non andare in ritiro e poi vanno dove vogliono. Io fossi la società, insieme con Conte, chiamerei il ragazzo e gli direi che deve continuare a fare il professionista. Se ci sono le premesse, lo manderei al Barcellona. Tanto tenere un calciatore che non ci sta di testa è inutile, devi trovare una soluzione".
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