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Serie A, a tutto Sconcerti: “Il futuro di Conte in bilico. Ecco quando è morto il Sarrismo. Zaniolo e il Pallone d’oro…”

FLORENCE, ITALY - JUNE 08: Mario Sconcerti during the presentation of the book on Ferruccio Valcareggi at Centro Tecnico Federale di Coverciano on June 8, 2018 in Florence, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Il noto giornalista italiano sul futuro di Conte, di Sarri e di Zaniolo

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Mario Sconcerti sul futuro di ConteSarri e Nicolò Zaniolo.

Con la Serie A ormai giunta al termine, adesso i top club italiani dovranno restare concentrati per cercare di avanzare il più possibile in Champions League e in Europa League. Tra queste vi è l'Inter, che dovrà necessariamente ritrovare una calma persa dopo la sfuriata di Antonio Conte: il tecnico nerazzurro ha incontrato nella giornata di ieri il presidente Zhang per definire una tregua momentanea in vista dell'importantissima gara contro il Getafe.

Ad analizzare la situazione dell'Inter è intervenuto Mario Sconcerti, che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di TWM Radio:

"In una squadra come l'Inter e una città come Milano non esistono cose che non contano, anzi: l'Europa League darà il segno a tutta la stagione. Puoi solo vincerla: qualsiasi altro risultato non ti dà nient'altro. Se la vinci, però, con un secondo posto molto buono in campionato, con quattro sole sconfitte e miglior difesa del torneo oltre ad avere un attacco migliore della Juve, diventa una stagione che segna il definitivo rilancio e dà una patente di buoni risultati anche a Conte. Bufera Conte? La cosa è molto seria e grave. La risposta che ha dovuto dare al volo ieri, credo sia stata molto fastidiosa per lui che ha dovuto fare un rovesciamento di posizione a 360 gradi. Il fatto che abbia accettato di farlo, significa che sta ragionando o che si vuole conquistare il tempo per l'Europa League: sicuramente però l'episodio peserà sul rapporto tra Suning e Conte. In Italia continuiamo a pensare che giocatori e dirigenti contino qualcosa. Nel calcio conta la proprietà, anche se fatichiamo a capirlo. Conte finora ha attaccato giocatori e dirigenti, ma questa volta ha attaccato anche la proprietà. I direttori generale e sportivo sono tesserati e hanno il suo stesso status, ma sono tutti pagati dalla proprietà: se attacchi questa, ti metti direttamente contro l'unico con cui non dovresti. Perché loro sono la locomotiva, tu solo un vagone. Diamo molta importanza ai dirigenti, considerandoli quasi come se fossero presidenti. Attaccare la proprietà, di solito, ti porta all'uscita".

Sul futuro di Maurizio Sarri, ancora in bilico nonostante la vittoria del nono scudetto consecutivo: "Sarri resta solo se vince la Champions LeagueVa capito, nel caso, anche come la perde. Noi si dà troppa importanza alla partita col Lione, ma quella non è concepibile né considerabile: la Juventus è più forte. Stiamo cercando di farla diventare una finale quando in realtà c'è una squadra che ha giocato una sola partita in sei mesi. E non è l'avversario più forte, come il PSG con l'Atalanta... Il Lione è una mosca fastidiosa nel vero cammino della Juve, che ai quarti se la giocherebbe con il City o il Real. Lì comincia la Champions, e se dovesse uscire ai quarti sarebbe molto pesante. Per me la vera vittima di questa situazione è Sarri, cui la Juve ha affidato una pessima squadra, che non poteva allenare come voleva. Si è capito che il Sarrismo era finito a Montecarlo quando Sarri è andato sullo yacht di Ronaldo a chiedergli di fare il centravanti, con rifiuto dell'altro. Le responsabilità sono almeno al 50% con la dirigenza o comunque chi gli ha messo in mano una squadra sbagliata. La prima di Paratici da solo ha portato a questa squadra, che subisce troppi gol. Il problema non è solo di Bonucci, che comunque è stato uno degli anelli deboli, ma la fase difensiva riguarda sei-sette persone... Qual è il centrocampo della Juve? Il risultato è uno Scudettino".

Infine un commento su Nicolò Zaniolo: "Capello dice che è da Pallone d'Oro? Voglio bene a Capello e siamo amici da tanto tempo, ma non è che dobbiamo attribuire certe cose solo a lui... Comunque sì, certamente. Zaniolo è la suggestione più grande che c'è adesso nel nostro calcio. Anzi, è un giocatore rischioso proprio perché è una Ferrari messa sopra a degli ammortizzatori e delle giunture da macchina inferiore. Ha una potenza atletica e qualità tecniche straordinarie, il tipo di infortunio mi ha fatto pensare a quello di Ronaldo, quando cadde da solo, e che sia persino troppo potente per quanto possa reggere. Non lo vuole solo la Juve, lo vogliono tutti e, anche prendendolo ora, vai a pagarlo 100 milioni".

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