Beppe Marotta è una furia.
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Juventus-Inter rinviata, furia Marotta: “Così la Serie A è falsata!”. La dura replica della Lega…
Le dichiarazioni rilasciate dall'ad nerazzurro Beppe Marotta dopo il rinvio di Juventus-Inter e la dura replica da parte del presidente della Lega Serie A
Nella giornata di ieri, la decisione da parte della Lega Calcio di rinviare cinque partite della settima giornata di Serie A, originariamente in programma nel weekend a porte chiuse, per l'emergenza legata alla diffusione del coronavirus in Italia. Le gare in questione (Juventus-Inter, Milan-Genoa, Parma-Spal, Sassuolo-Brescia e Udinese-Fiorentina) saranno recuperate il prossimo 13 maggio. Una scelta che continua a far discutere.
"Il campionato così è falsato, bisogna garantirne la regolarità, salvaguardare la corretta competitività e in questo modo non lo si è fatto per nulla. Lascia sconcertati una decisione simile a poche ore dal match: è molto grave - ha dichiarato l'amministratore delegato dell'Inter, come riportato dal 'Corriere della Sera' -. Il governo dà certe direttive, ma il calcio ha le sue regole, è un fenomeno sociale impattante e la Lega serie A non può decidere in questo modo caotico. Al giovedì si fa un comunicato per dire si gioca, al sabato un altro per bloccare tutto: vi pare possibile? Giocare a porte chiuse sarebbe stato un pessimo spot, ma la catena decisionale è stata tutta sbagliata. C’è un’alterazione degli equilibri, è lampante. È tutto stravolto: allenamenti, forma fisica e psicologica delle squadre. È diverso scendere in campo con un distacco minimo o più ampio. La verità è che bisognava rinviare tutta questa giornata", sono state le sue parole.
"In molti accusano la Juventus di aver fatto pressione sulla Lega? Non mi interessa. Se è stato il governo a spingere sulla Lega non ci sono altre capziosità. Il mio rimprovero va comunque al presidente della Lega, Paolo Dal Pino, che ha deciso senza riunire un consiglio straordinario, senza sentire nessuno: è sbagliato. Bisognava salvaguardare il campionato, sennò per forza poi emergono certi discorsi. Per questo l’Inter ha chiesto e ottenuto per oggi un consiglio straordinario di Lega. Giocare a porte chiuse? Il tutto è stato affrontato con grande leggerezza, lo strumento delle porte chiuse doveva e poteva essere usato. Le porte chiuse sono morte. Cinque partite sono state rinviate per non giocare senza pubblico, perché domenica prossima chi gioca in casa dovrebbe accettare di farlo a porte chiuse? Se si gioca ora lo si farà a porte aperte. Se salta un’altra giornata il campionato rischia di essere interrotto? Il rischio di chiusura della serie A esiste. Non ci sono più date, il calendario è troppo fitto, adesso va anche spostata la data e la sede della Coppa Italia. È stato fatto un caos e lo ridico ancora: bisogna scendere da 20 a 18 squadre", ha concluso Marotta.
LA DURA REPLICA - Le proteste di Marotta non sono certamente passate inosservate. "Venerdì l'amministratore delegato De Siervo e io abbiamo proposto all'Inter di spostare la gara contro la Juventus al lunedì sera per disputarla a porte aperte. L'Inter si è rifiutata categoricamente di scendere in campo, si assuma le sue responsabilità e non parli di sportività e campionato falsato". Lo ha detto Paolo Dal Pino, presidente della Lega Serie A, ai microfoni dell'Ansa.
"Marotta rappresenta le esigenze dell'Inter, io tutelo gli interessi generali di tutta la Serie A, che purtroppo sconta quotidiani conflitti di interessi legati a ciascuna squadra. Io devo promuovere il campionato italiano e la sua immagine nel mondo, trasmettere gare a stadi vuoti sarebbe stato un pessimo biglietto da visita per il Paese. La decisione è mia per statuto, ma i club coinvolti sono stati sentiti telefonicamente, per cui sappiamo bene le posizioni di ognuno, difficilmente conciliabili. Noi agiamo con senso di responsabilità per tutelare i tifosi e il diritto di tutti ad assistere alle partite, compresa l'esigenza dei broadcaster di trasmettere immagini di stadi pieni e festosi. L'invito che faccio a tutti è di ragionare come Serie A, non individualmente. Perché un rinvio all'ultimo? Perché dopo una settimana intensa di consultazioni e non chiarezza sullo scenario sanitario, solo venerdì sera abbiamo saputo che in tre regioni si sarebbero riaperte le porte degli stadi già dalla mezzanotte di oggi, rendendo il quadro completamente diverso dal precedente. Se la data di recupero del 13 maggio si potrà anticipare? Certo, questa era la sola data formale libera per tutte e dieci le squadre coinvolte dovute agli impegni nelle competizioni nazionali e internazionali. A partire da domani l'ad De Siervo si confronterà con le squadre coinvolte per accelerare insieme i tempi di recupero. Campionato falsato? Abbiamo dovuto prendere decisioni guidate dal bene della nazione. Cercheremo di trovare il modo per contenere altri stravolgimenti che ci venissero richiesti per esigenze di emergenza dal Governo. Ma ricordo che all'estero, in particolare in Premier League, capita spesso che le squadre debbano recuperare più partite a distanza di settimane a causa delle numerose coppe. Non facciamo drammi dove non ce ne sono".
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