serie a

Juventus-Inter, Marotta: “Per Champions e Europa League decide la UEFA. Eriksen…”

Le parole dell'amministratore delegato dell'Inter pochi minuti prima della sfida contro la Juventus

Mediagol52

Tutto pronto per Juventus-Inter.

Pochi minuti prima del fischio d'inizio del big match tra la Juventus e l'Inter Beppe Marotta, amministratore delegato dei nerazzurri, ha parlato così ai microfoni di Sky Sport:

"Sicuramente è un'atmosfera surreale. Giocare una partita di calcio senza pubblico è veramente pari allo zero. Credo che le difficoltà siano nei giocatori di trovare le giuste motivazioni, da una parte e dall'altra. E' una situazione paradossale e surreale che speriamo possa finire presto. Allo Stadium da avversario? Sono un uomo di calcio e di sport. In più di 40 anni ho cambiato società. Sono principalmente un professionista a cui si lega alle società in cui è stato. Sono i giochi della vita a separarsi. L'importante è amare questa professione e lo faccio sicuramente da sempre ancora oggi. Oggi mi trovo in una grande società ed è chiaro che farò di tutto per rendere felici società, tifosi e giocatori. Eriksen? Posso dire che le partite durano 90 minuti e che l'obiettivo è raggiungere un risultato finale positivo. Quindi non è detto che dall'inizio si debbano fare delle scelte scriteriate. Conte ha la possibilità di valutare giorno dopo giorno l'undici da mettere in campo. Oggi anche dalla panchina spesso e volentieri subentrano dei giocatori che possono risultare determinanti. Per quanto riguarda le competizioni europee sono degli aspetti valutativi e giuridici diversi. Qualsiasi provvedimento venga preso dalla FIGC riguarda ogni competizione che la stessa federazione organizza nelle varie leghe. Cosa diversa è rispondere agli indirizzi che ci saranno dati dalla UEFA. La UEFA è un'istituzione fatta da dirigenti responsabili che terranno conto dell'emergenza in Italia e di quelle che saranno le decisioni prese dalla FIGC. Rischio che non si giochi? Io penso di no. Perché quelle che sono le sensazioni che abbiamo potuto ricevere vanno nel senso di giocare con le porte chiuse. Queste sono valutazioni che andranno prese in primis dal nostro Governo e in subordine dall'ente che sovrintende a queste manifestazioni che è la UEFA".

Sul consiglio di Lega al termine del quale è stata presa la decisione di giocare a porte chiuse: "Abbiamo riunito velocemente il consiglio della Lega prendendo spunto da una sollecitazione che è arrivata dal sindacato dei calciatori nella persona del suo presidente. Solo che non eravamo giuridicamente nella condizione di sospendere le partite perché eravamo a ridosso di queste. Non c'erano assolutamente i tempi né la Lega avrebbe potuto assumere una decisione che avrebbe potuto modificare un programma già stabilito. Posso dire che la Lega ha seguito i decreti ministeriali, nella notte è stato emanato un nuovo decreto e la Lega e le società hanno rispettato questa situazione in pieno. Il clima che si respira è di un disagio anche nei giocatori di qualsiasi squadra. Il pensiero non va solo a loro stessi ma anche ai cari e alle famiglie. Le società, in questo caso l'Inter, ha adottato quelle che sono le cautele per garantire sicurezza per quella che è la loro salute. Martedì c'è un consiglio federale che prenderà delle decisioni a cui noi ci atterremo così come ci siamo attenuti in precedenza ai decreti ministeriali che sono stati emessi".