Parla Matteo Politano.
serie a
Inter, Politano: “Nostro obiettivo? Avvicinare il Napoli. De Laurentiis mi ha ferito, vi spiego perchè…”
Le dichiarazioni dell'attaccante dell'Inter, Matteo Politano
Diventato in poco tempo uno degli alfieri di Luciano Spalletti, il giovane attaccante dell'Inter in prestito dal Sassuolo, intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, si è raccontato in una lunga intervista. Tanti i temi toccati dal classe '93, che si è soffermato anche sul suo mancato passaggio al Napoli, quando la squadra ai tempi allenata da Maurizio Sarri era in piena lotta per vincere lo scudetto: "Ci rimasi malissimo, pensai che la mia grande occasione era passata. Mi sono sentito ferito anche dalle parole di Aurelio De Laurentiis e questo mi rodeva. Poi mi sono detto: lavoro a testa bassa, qualcosa succederà ancora. E infatti eccomi qua".
Su Spalletti:"Parla tanto con noi calciatori, la sua idea di calcio ti entra in testa e non esce più. Ho sentito subito la sua fiducia, è uno che ti fa pensare “per questo darò sempre tutto”. Ho vissuto la sua prima Roma da tifoso, per me era un punto di arrivo, è stata una delle Roma più belle di sempre, mi fermavo a vedere di nascosto i suoi allenamenti, erano uno spettacolo".
L'obiettivo dell'Inter: "Crediamo tanto all'Europa League, il Chelsea è la rivale più forte con cui ce la giocheremo. Ma siamo forti e possiamo arrivare in finale. Con il PSV siamo partiti male e gli avversari hanno trovato la miglior serata del girone. E’ il rimpianto più grande di questi mesi. In campionato la classifica è buona, il nostro obiettivo principale è quello di avvicinare il Napoli e comunque fare meglio del quarto posto di un anno fa".
La UEFA l’ha inserito tra i 4 migliori calciatori nel rapporto tra costo e rendimento: "Lo so, ma sto già pensando allo step successivo: voglio vincere un trofeo con l’Inter, è il regalo che voglio per il mio 2019. Inoltre, voglio segnare di più, essere più cattivo quando mi capita l’occasione. Su questo sto lavorando tanto".
Chiosa finale su Zhang: "Fa impressione avere un presidente così giovane, siamo praticamente coetanei. Steven è un ragazzo come noi, ma è sempre presente, un riferimento. Mi ricordo il giorno in cui firmai il contratto".
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