"Penso di aver riscoperto me stesso".
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Inter, Lukaku si racconta: “Qui ho riscoperto me stesso. Conte? Ti spinge a dare il massimo, quando gioco male…”
Le dichiarazioni rilasciate dall'attaccante dell'Inter, approdato alla corte di Antonio Conte in estate dal Manchester United
Parola di Romelu Lukaku. L'attaccante dell'Inter, che nel corso della sessione estiva di calciomercato ha lasciato il Manchester United per approdare alla corte di Antonio Conte a titolo definitivo, firmando un contratto fino al 30 giugno 2024, è stato intervistato ai microfoni di Sky Sports News. In particolare, il centravanti classe 1993 è tornato a parlare della sua avventura in Premier League, spiegando la scelta di trasferirsi in Italia dove, fin qui, ha realizzato ben quattordici gol in venti partite.
"La scorsa stagione è stata difficile per me dal punto di vista professionale, perché le cose non sono andate come avrei voluto e non giocavo bene. Ho dovuto trovare dentro me stesso cosa mancava e sono arrivato alla conclusione che era il momento di cambiare aria. Ho preso la mia decisione attorno a marzo, sono andato dall'allenatore e gli ho detto che era ora che mi trovassi qualcosa di nuovo. Non giocavo e quando lo facevo non ero ai miei livelli, era la cosa migliore per tutti separarsi e penso di aver preso la giusta decisione. Mourinho? Se avesse avuto i giocatori che chiedeva, avrebbe fatto meglio di quello che ha fatto", sono state le sue parole.
INTER -"C'è entusiasmo attorno a noi ma dentro lo spogliatoio siamo concentrati sul lavoro che dobbiamo fare, il mister ci sta addosso ogni giorno ed è un bene. Qui si fa un lavoro fisico a cui non ero abituato: si dice che la Premier League sia fisicamente il campionato più duro, ma nessuno si allena duramente come facciamo noi. Ricordo che nelle prime due settimane di lavoro dicevo al mio agente: 'Sto soffrendo tanto in allenamento perché non ho mai fatto questo tipo di lavoro'. Ma Conte era sempre lì a incoraggiarti e quando mi guardavo attorno non vedevo nessuno lamentarsi. Per me era speciale perché alle volte gli allenatori, in queste situazioni, ti prendono in giro. Lui invece è lì a dirti di fare di più, nessuno molla perché è lui a darti l'energia per continuare e questo si trasforma nell'intensità che mettiamo in campo. Siamo la squadra che corre di più, creiamo tante occasioni e abbiamo una grande difesa perché non molliamo fino all'ultimo. Mi sono reso conto che finalmente potevo tirare fuori tutto il mio potenziale".
CONTE -"Conte non è uno che vuoi deludere, ti parla apertamente, ti dice in faccia se stai facendo bene o stai sbagliando. Ricordo dopo la partita di Champions con lo Slavia Praga dove ho giocato davvero male: mi ha detto che avevo fatto schifo e che la prossima volta mi avrebbe tolto dopo 5 minuti. Qualche giorno dopo abbiamo avuto il derby e ho giocato una delle mie migliori gare della stagione. Conte è così, ti dà una svegliata quando è necessario, lo fa con tutti, non importa chi sei. Se lavori duro giochi, se non fai quello che dice non giochi, lo rispetto per questo", ha concluso Lukaku.
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