Termina l'avventura dell'Inter in Coppa Italia.
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Inter-Lazio, Spalletti: “Siamo stati impacciati, a questi livelli conta la testa…”
Le parole del tecnico dei nerazzurri al termine della sfida contro i biancocelesti
I nerazzurri hanno ospitato la Lazio tra le mura dello stadio San Siro, alla ricerca di un posto in semifinale contro il Milan già qualificato. Dopo novanta minuti di totale equilibrio, i biancocelesti erano riusciti a passare in vantaggio con il gol di Ciro Immobile, ma i padroni di casa avevano agguantato il pareggio all'ultimo respiro grazie al tiro dagli undici metri trasformato da Mauro Icardi: al termine della lotteria dei calci di rigore sono stati gli uomini di Simone Inzaghi a conquistare la vittoria.
Al termine della gara il tecnico del club lombardo, Luciano Spalletti, ha parlato ai microfoni di Rai Sport, commentando così la prestazione dei suoi uomini: "Non scuoto il capo per gli episodi. All'inizio siamo stati impacciati, poi quando si è sviluppata la partita siamo stati dentro la gara e in equilibrio fino all’ultimo. Ci siamo fatti prendere dalla frenesia e con la Lazio non funziona, loro lasciano sempre cinque giocatori dentro al campo. Rigore su Skriniar? Se la palla non è partita è rigore lo stesso, per me c’era anche un altro rigore per la spinta su Icardi ma non ne voglio parlare, non sono in grado di fare analisi su questi episodi. Ci è mancata la lucidità nel far girare meglio la palla e farli stancare di più, se parti a destra e finisci l’azione lì, la Lazio è tutta schierata e sempre piazzata. Se la porti velocemente dall'altra parte puoi trovare spazio, ma ci vogliono palleggio e qualità. C’è stata un’occasione da una parte, una dall'altra, ho visto una partita di totale equilibrio e non so se si poteva fare qualcosa di più. Nainggolan è un giocatore da recuperare, non si è allenato con continuità dopo l’infortunio e ha bisogno di minutaggio. Ora con il mercato chiuso Perisic torna, dobbiamo ritrovare gli equilibri e focalizzarci sugli obblighi che un professionista ha, non so se si è fatto bene a far uscire la sua richiesta di cessione. Gli è stata fatta una proposta importante, lui aveva detto che era disponibile ma quando ha visto che non poteva andar via è tornato indietro. A questo livello conta la testa, non i muscoli. Quando si gioca a grandi livelli si deve fare i conti con la pressione e con l’impatto emotivo".
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