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Inter-Lazio, il caso Icardi: altro che tregua, Spalletti lascia fuori Maurito. Dettagli e retroscena…

COMO, ITALY - MARCH 28:  Mauro Icardi of FC Internazionale in action during a training session at the club's training ground Suning Training Center in memory of Angelo Moratti at Appiano Gentile on March 28, 2019 in Como, Italy.  (Photo by Claudio Villa - Inter/Inter via Getty Images)

Aria testa tra Luciano Spalletti e Mauro Icardi: l'entourage dell'ex capitano punta il dito contro il tecnico nerazzurro

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Il caso Icardi continua a tenere banco in casa Inter.

Nonostante Maurito sia tornato ad allenarsi regolarmente con i compagni, ormai da ben due settimane, Luciano Spalletti ha deciso di non convocare l'attaccante argentino per la sfida di stasera contro la Lazio: tra l'ex capitano e l'attuale tecnico nerazzuro, dunque, si respira ancora aria di crisi, e i patti non rispettati - racconta l'edizione odierna de Il Corriere dello Sport -, non lasciano immaginare nulla di buono.

"Patti non rispettati. E’ questa l’accusa che lascia filtrare l’entourage di Icardi, dopo la non convocazione dell’attaccante. E il dito è puntato verso Spalletti. Sua, infatti, la scelta di non chiamare Maurito, ma soprattutto sua la scelta di non farlo perché il giocatore non si sarebbe scusato con i compagni. Insomma, nessuna ragione tecnica, ma qualcos’altro, che peraltro non era previsto negli accordi raggiunti da Marotta e Nicoletti per il suo rientro in gruppo. In sostanza, infatti, secondo la versione degli Icardis, infuriati per la nuova piega presa dagli eventi, non ci sarebbe dovuto essere alcun chiarimento, né tantomeno scuse, da parte dell’ex-capitano. E quanto avvenuto da giovedì della scorsa settimana, ovvero da quando Maurito è tornato a piena disposizione, avrebbe dovuto essere sufficiente per mettere nell’ordine naturale delle cose la sua convocazione".

"Dal fronte nerazzurro, però, arriva una posizione completamente diversa. Ovvero che non ci fossero stati accordi sulle modalità con cui Icardi avrebbe dovuto riprendere gli allenamenti regolari. E che, semmai, l’unico impegno preso sarebbe stato quello di agevolare il reintegro del giocatore, come puntualmente avvenuto. Ma che poi tutto il resto avrebbe dovuto rientrare nelle competenze tecniche dell’allenatore. Viene fatto notare, inoltre, come sarebbe stato impensabile per un qualsiasi dirigente concordare delle condizioni per far sì che un qualsiasi giocatore “smettesse” di essere infortunato. Insomma, la sensazione è che si sia aperto nuovamente un baratro. Con conseguenze, al momento, difficilmente prevedibili. E non si può escludere che il lavoro di ricucitura delle scorse settimane venga spazzato via - scrive il noto quotidiano sportivo -".

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