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Inter, Candreva si racconta: “Lukaku grande giocatore. Conte sempre presente. Vi racconto il cucchiaio a Casillas”

Antonio Candreva, esterno dell'Inter, si esprime su diverse tematiche riguardanti l'ambiente nerazzurro e non solo

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La parola ad Antonio Candreva.

L'ala dell'Inter ha parlato ai microfoni di Cronache di Spogliatoio circa la stagione di Romelu Lukaku, arrivato l'estate scorsa e già divenuto uno dei pilastri della compagine guidata da Antonio Conte: "Lui è un grandissimo giocatore e ha margini di miglioramento grandissimi. Stiamo parlando di un ragazzo d'oro, eccezionale. Si è inserito alla grande, super intelligente. Sa 5 lingue bene, parla con tutti".

Sul proprio ruolo e la concezione del calcio: "Quando sono arrivato alla Lazio con Reja ho iniziato a ricoprire il ruolo di esterno destro. È una posizione che deve alternare il fare tutta la fascia fino al venire dentro al campo. Il millesimo di secondo è determinante nel momento in cui ti sposti la palla e riesci a crossare: i tempi sono importanti nel calcio. Io ho sempre creduto in me stesso. Fa piacere che gli allenatori che cambino e mi tengano al centro del progetto, è la voglia di contraddistinguersi ogni anno. Da quando sono arrivato alla Lazio ho capito che la continuità è la cosa più importante. Ognuno di noi ha un percorso e non finisce mai l’età per imparare".

Sulla stagione fin qui disputata: "Conte ci prepara fin dal primo giorno della settimana. L’intensità c’è sempre nelle nostre sedute. Il mister è sempre presente, ci controlla e i preparatori anche: ogni giorno ci spiegano il programma da fare, siamo in linea per tenerci in condizione in questa fase complicata".

Retroscena sul cucchiaio rifilato a Casillas durante gli europei: "Mi è sempre piaciuto come gesto e fortunatamente fino a oggi mi è riuscito benissimo. Ho rischiato tantissimo, ma è andata bene. Giocavamo contro la Spagna ed ero il primo rigorista: andai da Giovinco e gli dissi: ‘Seba, voglio fare il cucchiaio’. Mi rispose: ‘Se te la senti, fallo pure’. Presi la palla e andò bene".

Sul talento classe 2002 Sebastiano Esposito: "È forte, ma non lo diciamo. Il ragazzo è eccezionale: pulito, vuole migliorarsi, ha fame, in gamba. Le sue qualità sono impressionanti, può far parlare di lui se rimane quello che è. Un giovane deve divertirsi, non deve mai mancare la voglia di migliorarsi. Non mollare, non abbattersi, nessuno ti regala niente. Ci saranno delle montagne russe da affrontare e lì devi tirare fuori il carattere. Sacrificio e umiltà: giocate fino a quando non vorrete smettere".