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Coronavirus, l’Inter contro il protocollo del Cts: “Inapplicabile, non andremo in ritiro”

L'Inter ha manifestato contro l'applicazione del protocollo prodotto dal comitato tecnico-scientifico

Mediagol52

La scelta dell'Inter.

Dopo le tante polemiche portate avanti dalla FIGC, l'AIC e la Lega A, il Governo ha deciso di concedere ai club la possibilità di far tornare i propri calciatori nelle strutture d'allenamento, in attesa che venga presa la decisione definitiva circa la ripresa dei campionati. Dopo aver bocciato il protocollo della Federazione, ritenuto insufficiente per garantire la sicurezza degli atleti, il Comitato tecnico-scientifico, spinto anche dalle pressioni del Ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, ha elaborato il proprio piano con le regole necessarie da seguire per poter ritornare in campo e portare a termine la stagione. Ad una prima visione però, tale protocollo è risultato molto stringente e complesso da rispettare nella sua interezza, provocando le prime risposte negative da parte delle varie parti del mondo del calcio.

I club di Serie A, seppur molto attrezzati e con un budget relativamente ampio, sembrano dunque molto in difficoltà nel gestire le misure restrittive che dovranno essere seguite al fine di riprendere gli allenamenti di gruppo, che saranno ufficialmente autorizzati a partire dalla prossima settimana, ossia dal 18 maggio.

Viste le tante difficoltà da affrontare, l'Inter ha comunicato che lunedì la squadra non andrà in ritiro e non inizierà dunque gli allenamenti di gruppo. Intanto, la società nerazzurra ha sottolineato come alla Pinetina non ci sia lo spazio necessario per rispettare le misure di sicurezza previste dal protocollo, considerato il ridotto numero di camere e gli spazi insufficienti. Inoltre il club ha manifestato i suoi dubbi in merito alla gestione di eventuali calciatori che potrebbero risultare positivi al tampone per il Coronavirus, oltre a sollevare la questione delle eccessive responsabilità affibbiate al medico sociale. L'Inter ha sottolineato come al momento sia la prima squadra ad opporsi pubblicamente al protocollo del Cts, ma che ben presto anche le altre società giungeranno alle stesse conclusioni. Bisognerà dunque attendere la risposta della FIGC, che in seguito dovrà ritornare nuovamente a colloquio con il Comitato tecnico-scientifico: la ripresa del campionato di Serie A continua dunque ad essere ancora fortemente in dubbio.