l'intervista

Italia, Vialli: “Paura della morte, ma voglio scoprire cosa c’è dopo. La malattia…”

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Giancula Vialli, ex attaccante di Sampdoria e Juventus e capo delegazione dell'Italia Campione d'Europa, racconta il modo in cui sta affrontando la sua battaglia contro la malattia

Una carriera calcistica costellata da successi strepitosi guadagnati sul campo, sia come calciatore che da allenatore, ma anche da dirigente sportivo. Gianluca Vialli, capo delegazione della Nazionale italiana Campione di Euro 2020 ed ex attaccante di SampdoriaJuventus e Chelsea, in un'intervista concessa al conduttore televisivo e radiofonico, Alessandro Cattelan durante il format "Una semplice domanda", ha raccontato la sua battaglia contro la malattia. Di seguito le dichiarazioni dell'attuale braccio destro di RobertoMancini nella sua Italia.

"Io ho paura di morire, eh. Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall'altra parte. Ma in un certo senso sono anche eccitato dal poterlo scoprire. Però mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita. L'ansia di non poter portare a termine tutte le cose che voglio fare, il fatto di essere super eccitato da tutti i progetti che ho, è una cosa per cui mi sento molto fortunato. La malattia non è esclusivamente sofferenza: ci sono momenti bellissimi. La vita - e non l'ho detto io ma lo condivido in pieno - è fatta per il 20% da quello che ti succede, ma per l'80% dal modo in cui tu reagisci a quello che accade. E la malattia ti può insegnare molto di come sei fatto, essere anche un'opportunità. Non dico al punto di essere grato nei confronti del cancro, eh...".