L'intervista

Genoa, Preziosi: “Ballardini? Voleva esonero prima di Inter-Genoa, ma non si dimise”

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L'ex numero uno del Genoa torna a parlare, svelando particolari retroscena relativi all'ultimo periodo della sua presidenza

Dopo 18 anni da presidente del Grifone, Enrico Preziosi lascia la carica da presidente del club. A pochi giorni dall'annuncio, l'imprenditore ha rivelato alcuni retroscena relativi all'ultimo tecnico del suo Genoa, Davide Ballardini, durante la trasmissione "We Are Genoa" in onda su Telenord.

“Con Ballardini ho avuto molti scontri e incontri. Prima di Inter-Genoa mi chiese l’esonero, io gli chiesi di dimettersi ma lui si rifiutò: mi ha fatto questo scherzo per la seconda volta. Con lui abbiamo raccolto meno di quanto fosse possibile. Ho fatto tanti errori ma questi vanno contestualizzati: a Ibiza strinsi la mano a Italiano, poi ci furono problemi con lo Spezia e arrivò Maran. Andreazzoli? Andò via per problemi tecnici con lo spogliatoio» rivela l’ex patron”

Preziosi si è poi soffermato sulla trattativa che ha portato alla cessione alla 777 Partners: La holding 777 Partners può giocarsela con i primi in classifica, credo che la loro capacità d’investimento sia superiore a quella di Commisso della Fiorentina. La trattativa d’acquisto iniziò a maggio a Madrid dove io e Zarbano conoscemmo Blazquez: fu un approccio serio e concreto che non finì per pubblicità sui giornali, il che mi convinse a proseguire. Ad agosto trovammo l’accordo, a settembre ci fu signing mentre ieri il closing. Troppi debiti? Aspetto ancora di rispondere al signor Garrone fin da quella sera dove forse non era lucido. Acquistai il Genoa nel 2003 per passione calcistica, volevo vendere dal 2017 non per soldi ma per stanchezza e inquietudine: credo che il club sia in buone mani”.

Secondo la ricostruzione fatta dall'imprenditore irpino, l'allenatore ravennate avrebbe voluto quindi lasciare l'incarico già prima della prima giornata dell'attuale campionato, quella poi persa pesantemente (4-0) in casa dei campioni d'Italia. Il matrimonio tra il tecnico e il club rossoblù invece continuò per altri due mesi, prima di essere interrotto dall'esonero dello scorso 7 novembre.