Kevin Strootman a 360° sulla sua prima esperienza al Genoa.
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Genoa, Strootman: “Mesi importanti, dal primo giorno mi sono sentito a casa”
Il giocatore del Grifone ha parlato di questi primi sei mesi in rossoblu
Arrivato come il colpo ad effetto della finestra di calciomercato rossoblu, l'ex giocatore della Roma ha dimostrato sin da subito grande capacità di adattamento ad un ambiente nuovo e tutto da scoprire. L'olandese ha contribuito in maniera decisiva al raggiungimento della salvezza da parte della squadra di Davide Ballardini, dimostrandosi a più riprese il vero pilastro del reparto mediano genoano.
Conoscendo perfettamente il campionato di Serie A, il classe '90 non ha avuto alcun problema nell'insediarsi tatticamente nel copione scritto dall'ex tecnico di Palermo e Lazio. In un'intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di TMW, il numero 20 del Grifone ha espresso le sue sensazioni proprio in merito a questi primi 6 mesi all'ombra di Marassi, sottolineando il suo attaccamento all'Italia e al campionato di Serie A. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni.
"Per me sono stati sei mesi molto importanti. Dal primo giorno mi sono sentito il benvenuto e ho giocato molto. Siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo di squadra e io mi sono trovato veramente bene. Il gruppo è stato la nostra forza, ha aiutato tanti di noi. Il gruppo mi ha accolto benissimo. Venivo da sei mesi in cui avevo giocato poco e sapevo che il livello della Serie A è alto, perciò non sapevo che impatto potessi avere. Tutti quanti però mi sono stati vicini da subito, è un gruppo speciale. Anche chi gioca meno dà un grande contributo. Il presidente, inoltre, sta sempre vicino alla squadra, per noi è una cosa molto importante. Lo ringrazio per avermi voluto al Genoa".
IL RAPPORTO CON I COMPAGNI
"'Lenny', Czyborra. E’ un ragazzo molto curioso, a ogni pranzo e ogni cena si informa sulle culture e i paesi di ognuno. Quando ha segnato contro il Crotone, prima che calciasse gli ho detto che doveva lasciare la palla a me, ma alla fine è andata bene così (ride ndr). Ho comunque legato un po' con tutti. Dal primo giorno in cui sono entrato in spogliatoio mi hanno accolto benissimo, mi hanno aiutato per trovare casa e anche per molte altre cose. Ad esempio Radovanovic mi ha accompagnato al Signorini i primi giorni dal mio arrivo, quando non avevo ancora l’auto. Normalmente quando arrivi in una squadra i compagni ti vogliono fare vedere che sono più forti, qua invece ti danno sempre un mano, pure gli altri centrocampisti che giocano al posto tuo. Allora dopo un giorno avevo già capito di avere fatto la scelta giusta".
L'ASSENZA DEI TIFOSI
"Mi è dispiaciuto molto non vedere mai lo stadio colmo di tifosi. Il Ferraris è uno stadio molto “british” con un tifo caloroso. I genoani ci avrebbero aiutato tanto nei momenti di difficoltà. Dobbiamo però ritenerci fortunati di poter continuare a fare il nostro lavoro in questa situazione. Spero che possano tornare il prima possibile perché il calcio senza tifosi è diverso".
IL RAPPORTO CON BALLARDINI
"Il mister è di poche parole, ma quando parla dice le cose giuste. Questo è molto importante. Mi ha dato fiducia dal primo giorno e ha fatto un grande lavoro qui al Genoa, merita l’affetto dell’ambiente".
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