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Genoa, Preziosi: “Rischio fallimento. Stadi aperti a tutti col green pass”

Genoa, Preziosi: “Rischio fallimento. Stadi aperti a tutti col green pass”

Le parole del patron del Genoa: "Ho la sensazione che qualcuno percepisca i presidenti delle società di calcio come ricchi scemi"

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Enrico Preziosi lancia l'allarme.

Torna parlare della riapertura degli stadi e lo fa nel corso di un'intervista concessa ai microfoni del "Corriere della Sera", il presidente del Genoa Enrico Preziosi. Il patron del club rossoblù ha posto particolare attenzione sul tema relativo all'assenza di pubblico negli impianti sportivi sottolineando la necessità di riaprire al pubblico per le persone vaccinate e col green pass.

"Stadi al 50% di capienza? Dopo un anno e mezzo di mancati introiti, se la norma venisse confermata, saremmo costretti negli stadi a occupare un seggiolino ogni quattro, aprendo di fatto gli impianti per il 25% della capienza. Perché nei bar e ristoranti al chiuso si può entrare con il green pass senza limitazioni e in uno stadio, all'aperto, no?  Con la soluzione dei posti a scacchiera si aprirebbe circa al 50% ma ho la sensazione che qualcuno percepisca i presidenti delle società di calcio come ricchi scemi. I club sono aziende e come tali dovrebbero essere trattate, per sopravvivere abbiamo bisogno almeno di rateizzazioni o dilazioni fiscali, altrimenti il sistema implode. Le nostre richieste non possono non essere prese in considerazione, sono fiducioso che attraverso un tavolo di negoziazioni arriveremo con l'Esecutivo a un punto di intesa".

Sul tema vaccini:"Obbligo di vaccino? In uno sport di contatto il vaccino dà maggior sicurezza, ma poiché non lo si può imporre per legge credo che il suggerimento del presidente federale debba essere inteso più come un invito al buon senso".

Sul rischio slittamento del campionato:"Partenza campionato a rischio? Se prosegue la mancanza di dialogo con il Governo, dovremo pensare a una soluzione. In tal caso dovremmo fermarci a pensare a cosa fare. Le nostre richieste non possono non essere prese in considerazione ma sono fiducioso che attraverso un tavolo di negoziazioni arriveremo con l’Esecutivo a un punto di intesa".