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Genoa, l’ex patron Preziosi: “Ballardini chiese l’esonero prima del match con l’Inter”

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Le dichiarazioni dell'ex patron del Genoa, Enrico Preziosi, tra passato e presente

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Nel corso del format di intrattenimento sportivo We Are Genoa  in onda su Telenord, l'ex patron del "Grifone" Enrico Preziosi si è espresso su diverse tematiche  il club ligure. Dal rapporto con l'ex tecnico rossoblù Davide Ballardini (attualmente alla guida della cremonese), alla vendita delle quote societarie a favore dell'attuale proprietà, la holding statunitense 777Partners. Di seguito le dichiarazioni del noto imprenditore ed ex presidente del Genoa.

IL RAPPORTO CON BALLARDINI - "Con Ballardini ho avuto molti scontri e incontri. Prima di Inter-Genoa mi chiese l’esonero, io gli chiesi di dimettersi ma lui si rifiutò: mi ha fatto questo scherzo per la seconda volta. Con lui abbiamo raccolto meno di quanto fosse possibile. Ho fatto tanti errori ma questi vanno contestualizzati: a Ibiza strinsi la mano a Italiano, poi ci furono problemi con lo Spezia e arrivò Maran. Andreazzoli? Andò via per problemi tecnici con lo spogliatoio", rivela l’ex patron.

LA NUOVA PROPRIETÀ - "La holding 777 Partners può giocarsela con i primi in classifica, credo che la loro capacità d’investimento sia superiore a quella di Commisso della Fiorentina. La trattativa d’acquisto iniziò a maggio a Madrid dove io e Zarbano conoscemmo Blazquez: fu un approccio serio e concreto che non finì per pubblicità sui giornali, il che mi convinse a proseguire. Ad agosto trovammo l’accordo, a settembre ci fu signing mentre ieri il closing".

PRESUNTI DEBITI- "Troppi debiti? Aspetto ancora di rispondere al signor Garrone fin da quella sera dove forse non era lucido. Acquistai il Genoa nel 2003 per passione calcistica, volevo vendere dal 2017 non per soldi ma per stanchezza e inquietudine: credo che il club sia in buone mani"

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