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Genoa, Gudmundsson: “Noi la squadra migliore in B, uniti per tornare in Serie A”

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Le dichiarazioni dell'esterno offensivo islandese del Genoa, Albert Gudmundsson

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Il calcio lo sport di famiglia: dal papà Gudmundur Benediktsson, ex calciatore e allenatore, alla mamma Kristbjorg Helga Ingadottir, ex giocatrice della nazionale femminile. L'esterno offensivo del Genoa, Albert Gudmundsson, si è raccontato ai microfoni di Tuttomercatoweb.com. Il Grifone nel destino del calciatore classe 1997. Il bisnonno Albert Sigurdur Gundmundsson, infatti, disputò l'ultima gara della sua carriera italiana con la magli del Milan, proprio contro i rossoblu. Di seguito le dichiarazioni dell'islandese.

IL CALCIO IN FAMIGLIA - "Mi ricordo quando ero ragazzino mio papà, che giocava nella prima squadra, mi accompagnava al campo per allenarmi. Sono cresciuto molto con gli allenamenti. Mia madre anche giocava nella nazionale femminile di calcio. Come ho detto, sono cresciuto in una famiglia che giocava a calcio. E quando dovevo prendere la decisione di diventare un calciatore o meno, non mi hanno spinto. Sapevo del talento che avevo nel giocare a calcio rispetto ad altri sport e sapevo che, molto realisticamente, avevo più possibilità di riuscire in questo sport. Quando ho preso la mia decisione i miei genitori mi hanno sostenuto tanto".

SULL'AVVIO DI CAMPIONATO -"La media di due punti a partite di solito ti porta nelle prime posizioni della classifica. Noi ci siamo ed è ottimo. Se dovessimo andare a cercare un qualcosa, potremmo segnare più gol. Rammarico per l'unica partita vinta fin qui in casa? Ovviamente noi vogliamo vincere ogni partita. E' chiaro. Penso che le squadre che affrontiamo siano molto accorte nei nostri confronti specialmente quando giochiamo in casa dove abbiamo i tifosi più belli d’Italia. Il Genoa la squadra da battere in B? Ci sono tante squadre forti in Serie B ma se guardo la nostra rosa penso che siamo la squadra migliore. Se lavoriamo tutti insieme e uniti abbiamo tante possibilità di essere promossi in A".

SULLA REGGINA -  "Penso che sarà una grande partita. La Reggina è un'ottima squadra che sta attraversando un periodo di ottima forma. Non ci sono partite facili da giocare ma anche noi stiamo bene a livello di forma. Abbiamo pareggiato l’ultima partita e adesso vogliamo tornare a vincere".

L'IMPATTO CON L'ITALIA E GENOVA- "Come mi sono trovato col calcio italiano? Molto bene. Mi piace molto. Ci sono giocatori e allenatori molto preparati in Italia specialmente nella fase difensiva. Mi trovo molto bene. Il rapporto con i nostri tifosi? Come ho detto, penso che abbiamo i tifosi migliori in tutta Italia. Ci stanno molto vicini, ci sostengono tanto in casa e in trasferta indipendentemente dai chilometri. Faremo di tutto per riportare la squadra in Serie A. Mio maggior legame qui? Quando sono arrivato a Genova c’erano tanti giocatori nuovi quindi noi nuovi abbiamo formato un piccolo gruppo diciamo. La scorsa stagione non è stata facile ma ho legato con tutti i compagni di squadra. Come mi sono trovato Genova? Vivo in centro. Mi piace molto. Non è troppo grande ma nemmeno troppo piccola, un po’ come le città che ci sono in Islanda. E' molto bella".

SUL GENOA - "Ruolo nel gruppo di Sturaro, Badelj e Strootman? Ci sono tanti giocatori con esperienza ma penso che utilizzino la loro esperienza nel modo giusto. Non mettono loro stessi di fronte alla squadra, ma ti supportano. Poi Strootman e Badelj per esempio giocano nella stessa posizione e si supportano l'un l'altro. Ovviamente non hanno solo esperienza ma hanno anche grande qualità. Obiettivo personale e di squadra? Come ho detto prima, riportare innanzitutto il Genoa in Serie A. Per quanto riguarda me, vorrei alzare sempre di più il mio livello di prestazioni: penso solo a fare bene per raggiungere la promozione con la squadra. Inoltre c’è un progetto interessante da parte della proprietà del Genoa.Com'è mister Blessin? Devo dire che non lo conoscevo prima di arrivare al Genoa ma quando ho iniziato a lavorare con lui ho subito avuto una buona impressione. Ha dato subito tanta energia alla squadra. Ti aiuta molto in campo e questo per un giocatore è molto importante".

SUI MONDIALI IN QATAR - "Rammarico per non aver centrato la qualificazione al mondiale in Qatar? Non siamo un grosso Paese, ci sono solo 360mila persone in Islanda ma siamo comunque arrivati al Mondiale nel 2018 e nel 2016 all’Europeo. Non eravamo mai arrivati a disputare queste competizioni prima e quest’anno non siamo riusciti a qualificarci. C'è molto pressione da parte dei media islandesi, ma adesso c'è una nuova generazione di calciatori e penso che avremmo un bel futuro di fronte a noi. Euro2024 è il mio obiettivo".

 

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