Fabio Grosso, tecnico del Frosinone, è intervenuto ai microfoni di 'Sky Sport' al seguito del successo interno contro la Reggina di Filippo Inzaghi. Di seguito, le parole dell'allenatore dei neopromossi in Serie A. (Qui per il commento del match)
LE DICHIARAZIONI
Frosinone-Reggina, Grosso: “Ringrazio tutti, siamo felici. Fatto qualcosa di grande”
"Siamo felici. Siamo molto felici, perché ci abbiamo messo tanta dedizione e passione. In un campionato difficilissimo, abbiamo fatto qualcosa di - finalmente lo possiamo dire - straordinario. Il mio ringraziamento va a tutte le persone che hanno lavorato con me e intorno a noi, poi a tutti i ragazzi che come ho detto loro sono stati strepitosi. Ringrazio il direttore che mi ha sempre elogiato pubblicamente: io non l'ho mai fatto, invece oggi voglio farlo. La mia dedica va alla mia famiglia: a mia moglie, ai miei figli, ai miei amici. Questa è una bella giornata e per mettere la ciliegina, mi sembra giusto metterla e voglio metterla: grazie al Presidente, perché in una settimana molto difficile per lui gli abbiamo fatto un piccolo grande regalo, perché è una persona seria, una persona in gamba. E quindi, grazie a tutte queste persone. Il grazie va a tutti, siamo felici e ci godiamo questa giornata assaporandola, perché abbiamo fatto qualcosa di grande".
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La promozione nasce nel momento in cui lo scorso anno fallite l'accesso ai playoff e tu vieni confermato da Stirpe e Angelozzi? "Questa è una provocazione, perché la risposta già la conosci. Ne avevamo parlato qualche tempo fa, abbiamo ricostruito tutto, è una squadra con tanti esordienti nell'undici titolare. Anche l'anno scorso abbiamo fatto un grande campionato, poi varie vicessitudini hanno determinato che con 58 punti ci siamo ritrovati fuori, ma quel campionato è stato importante: tanti ragazzi hanno preso valore, è stato qualcosa di bello. Poi ovviamente si dicono tante cose, però io lo ripeto: ho avuto la fortuna di venire a lavorare in una società dove c'è un presidente in gamba e c'è un direttore molto, molto, molto bravo. Gli faccio i complimenti, mi ha dato la serenità per portare avanti stagioni difficili come queste. L'ho ringraziato in privato e lo faccio in pubblico".
Quanto è diversa questa gioia, da allenatore, rispetto a quella da giocatore del 2006? "Mah, è passato tanto tempo da quella, però anche lì insomma, le emozioni sono state tanto grandi. Quando diventi più grandicello hai la responsabilità di mettere insieme tante persone e tanti caratteri: ho avuto la fortuna di poterlo fare con delle persone di grande qualità intorno a me. Le responsabilità ci sono, però sono belle: a me piacciono, provo a fare questo mestiere con tanta dedizione e passione, e queste sono le soddisfazioni che ti danno la spinta per imparare a fare meglio e anche a crescere. Lo dico sempre ai ragazzi: quello che si ottiene nello sport non si può mai sapere, però quello che si cerca di dare e che si vuole ottenere lo si può decidere. E noi quest'anno abbiamo deciso di fare l'incredibile: andare in Serie A a tre giornate dalla fine in un campionato del genere è veramente qualcosa di grande. Questi ragazzi meritano tutte le luci dei riflettori addosso, perché se le meritano".
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