Il ricordo di Gonzalo Rodriguez.
serie a
Fiorentina, Gonzalo Rodriguez: “Astori sempre nel cuore, vi racconto il 4-2 con la Juventus. Ecco perché sono andato via”
Il difensore argentino ha ricordato i momenti vissuti con la maglia della Fiorentina
Durante le cinque stagioni trascorse con la maglia della Fiorentina, il difensore argentino era riuscito a fare breccia nel cuore dei tifosi, riuscendo grazie alla sua grinta e al suo carisma a guadagnarsi anche la fascia da capitano: in totale, Gonzalo Rodriguez ha collezionato 160 presenze con la maglia viola, segnando la bellezza di 20 reti.
Nel corso di una diretta Instagram organizzata da Firenzeviola.it per la raccolta fondi "FV per OSMA Onlus" in favore dell’Ospedale di Ponte a Niccheri, l'ex capitano della Fiorentina ha ricordato alcuni momenti legati alla sua esperienza in Italia, spiegando anche le motivazioni legate al suo addio. Queste le sue parole:
"Dopo quel ritiro a Moena giocavamo ad agosto la prima partita a Firenze in Coppa Italia contro il Novara, un caldo clamoroso. Io e Borja eravamo in albergo, non avevamo la macchina: quando giocammo quella partita non ci poteva più portare nessuno e non sapevamo come tornare in albergo. Alla fine andammo ad aspettare un taxi nell'angolo in una gelateria, ma non ci cagava (ride, ndr) nessuno. Alla fine se non ci aiutava Lezzerini... Perché non sono rimasto? C'è stato un problema con una persona della società, non volevo stare lì e per cambiare un po' ho preso questa scelta. Mi è dispiaciuto che tanti giocatori sono andati via, ma non voglio entrare in dettagli. 4-2 con la Juventus? E' stato incredibile, ancora guardo video su Internet e anche oggi l'ho visto: è incredibile. Io prendevo un taxi quando ero a Firenze e mi dicevano sempre di battere i bianconeri, ho avuto la fortuna di fare buone partite con loro, ma quella fu speciale. Anche noi dopo il primo tempo sotto 0-2 non si poteva pensare a quel risultato finale".
Infine un ricordo di Davide Astori: "Lo voglio ricordare felice, dentro un campo di gioco, è stata una situazione difficile per tutti quanti lo conoscevano: lo porterò sempre nel cuore, manca a noi e a tutto il mondo del calcio. La fascia è stata un orgoglio portarla. Anche Davide era un leader dentro e fuori dal campo, spingeva tutti ad allenarsi bene. La fascia è un dettaglio e basta".
© RIPRODUZIONE RISERVATA