Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

europei 2021

Inghilterra, Sancho dopo gli insulti razzisti: “L’odio non vincerà mai”

Inghilterra, Sancho dopo gli insulti razzisti: “L’odio non vincerà mai”

La lunga lettera del calciatore inglese, Jadon Sancho: "A chi ha subito insulti dico di andare a testa alta"

⚽️

"Mi sono preso qualche giorno per riflettere sulla finale di domenica scorsa e tuttora provo un miscuglio di emozioni. Vorrei chiedere perdono ai miei compagni, allo staff tecnico e, soprattutto, ai tifosi che ho deluso. Questo è, sicuramente, il peggior sentimento che ho avvertito nella mia carriera, ed è difficile spiegarlo con le parole".

Inizia così la lunga lettera pubblicata attraverso i propri canali social da Jadon Sancho: tra calciatori divenuti oggetto di insulti razzisti, dopo avere sbagliato i rigori nella finale europea di Wembley tra Italia e Inghilterra, che ha visto poi trionfare gli azzurri. Dopo giorni di silenzio, il calciatore del Borussia Dortmund, ha voluto rispondere all'ondata di odio ricevuta rispondendo in particolare a chi rivolto a lui e ai suoi compagni epiteti xenofobi.

"Ma in questo torneo ci sono stati tanti aspetti positivi da cui trarre degli insegnamenti, anche se pensiamo che questa sconfitta continuerà a farci male per parecchio tempo. Il mio primo pensiero prima di qualsiasi partita è 'oggi posso aiutare la squadra?' 'oggi segnerò o creerò delle occasioni?' E questo è esattamente ciò che avrei voluto fare con il mio rigore: aiutare la mia squadra. Ero pronto, e fiducioso nel tirarlo. Questi sono i momenti che uno sogna da bambino, e per i quali gioca al calcio, le situazioni di pressione in cui vuoi stare come calciatore. Ho segnato rigori a livello di club, mi ci sono esercitato innumerevoli volte con il club e la nazionale, e quindi ho scelto il mio angolo, però questa volta ero destinato a non fare centro. Tutti avevamo le stesse ambizioni e lo stesso ambizioni, volevamo portare a casa quel trofeo. Non farò finta di non aver percepito gli insulti razzisti che i miei fratelli Marcus, Bukayo (Rashford e Saka ndr) e io abbiamo subìto dopo la partita, però purtroppo non c'è nulla di nuovo. Come società dobbiamo migliorare e responsabilizzare queste persone. Ma l'odio non vincerà mai. A tutti i giovani che hanno subito abusi di questo tipo, dico di continuare ad andare in giro a testa alta e che continuino ad inseguire i loro sogni. Sono orgoglioso di questa nazionale inglese e di come abbiamo unito tutto il paese dopo 18 mesi che sono stati difficili per tanta gente".