L’avventura in rosanero di Juan Mauri.
serie d
Mauri-Mediagol: “Martin protagonista anche in C? Ho la mia idea. Ricciardo, Sforzini e il pianto con Santana…
L'intervista esclusiva concessa dall'ex centrocampista del Palermo, Juan Mauri, alla redazione di Mediagol.it
Quindici presenze collezionate, di cui soltanto cinque da titolare, ed una rete messa a segno contro il Marsala. Il centrocampista argentino, infatti, complice la presenza incombente nell’undici rosanero dell’esperto Malaury Martin, non è riuscito a scalare le gerarchie, né ha avuto modo trecentosessanta gradi le proprie qualità alla corte di Rosario Pergolizzi. Numeri e prestazioni che, alla resa dei conti, hanno portato la società a non inserirlo nella lista dei giocatori da riconfermare in vista della Serie C. Una brutta notizia per il giocatore, il quale tuttavia ha augurato il meglio al club di Viale del Fante.
In un’intervista rilasciata in esclusiva alla redazione di Mediagol.it, Juan Mauri ha ripercorso la sua esperienza in rosanero, soffermandosi sul rapporto con i compagni e sulle loro qualità.
“Felici, Silipo e Kraja? Sono grandissimi giocatori ma sono giovani, vedremo tra qualche anno dove arriveranno. Hanno tanta qualità e tanta voglia, ma ancora devono crescere e maturare calcisticamente. In Serie C ci sono difensori più forti e agguerriti rispetto alla Serie D. Martin? Non penso avrà particolari difficoltà ad imporsi anche l'anno prossimo tra i professionisti, ha tanta esperienza internazionale e vanta trascorsi importanti anche in Francia e Inghilterra. Con l'esperienza, la tecnica e la visione di gioco ,anche un piccolo movimento ti aiuta, corri di meno giocando magari d'anticipo. Sul piano della qualità sappiamo tutti quello che può dare, farà sicuramente bene. Rigore contro il Marsala? Cinque partite e un gol, è comunque una buona media per un regista! (ride, ndr). Ricciardo e Sforzini? Penso che il Palermo punterà sul mercato a prendere un esterno offensivo e due punte. Sapevo che Giovanni non sarebbe rimasto perché parlavamo molto e mi aveva anticipato la situazione. Non so cosa farà Nando, ma è un giocatore importante e di livello spero che rimanga in rosanero. Santana? Aldilà della straordinaria caratura del giocatore, penso che sia un grandissimo uomo. Abbiamo stretto una bella amicizia, non lo conoscevo prima sul piano personale. Lui vuole continuare a giocare, quando si è infortunato a dicembre, nello spogliatoio piangeva come un bambino. Diceva che non poteva terminare in quel modo la sua carriera. Mi sono messo a piangere con lui perché in quei frangenti sul piano emotivo e psicologico è dura, ma in quel momento gli ho detto di pensare solo a guarire bene che aveva davanti ancora due-tre anni di carriera da giocare ad alti livelli“.
Infine, un bilancio sulla sua esperienza a Palermo in termini umani e sociali: “In Sicilia la gente è diversa da quella del Nord. Sono molto contento di aver vissuto almeno un anno qui, avrei voluto continuare ma non è tutto possibile nella vita. Ho incontrato gente molto gentile, anche i vicini di casa. Anche se le cose non andavano bene durante il campionato, la gente continuava a darti forza. Ringrazio tutti, anche i miei compagni. Sarei potuto essere più importante, ma tutti mi hanno trattato benissimo. Ringrazio i tifosi palermitani per avermi fatto sentire come a casa, ho vissuto un'esperienza bellissima”.
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