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Empoli, Tutino: “La mia quarantena? Famiglia, allenamento e TV. Sogno il Napoli ma…”

L'attaccante napoletano fa il punto della situazione sulla sua carriera, tra presente e futuro, e racconta come sta vivendo il periodo di isolamento domiciliare

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Presente e futuro di Gennaro Tutino.

L'attaccante, classe 1996, dell'Empoli, in prestito dal Napoli di Gennaro Gattuso, in Serie B ha collezionato sin qui sei presenze siglando tre reti. Cresciuto nel settore giovanile partenopeo, non è mai riuscito a lasciare il segno tra gli azzurri e così ha condotto una carriera girovaga tra serie minori arrivando in Serie A tra le fila dell'Hellas Verona. Ma ancora una volta, dopo appena sei mesi, ha deciso di optare per la causa azzurra ma questa volta dell'Empoli durante la finestra di calciomercato invernale. Nel corso di un'intervista rilasciata ai microfoni de "Il Giornale", il centravanti ventitreenne si è espesso sul momento dell'Italia, colpita in larga misura da CoVid-19, e sulle sue ambizioni future.

QUARANTENA: "Sono a Empoli in casa con la mia famiglia, la mia compagna Arianna e mia figlia Benedetta. Al mattino l'Empoli ci ha organizzato sedute di allenamento via Skype. Lavoriamo in gruppi di 4-5 elementi per ruolo, al pomeriggio faccio cyclette, mentre la sera un po' di Netflix e TV".

FAMIGLIA: "Chi comanda con il telecomando? È una bella sfida. Io preferisco film d'azione, mentre Arianna vuole guardare quelli romantici. Harry Potter è un buon compromesso. Faccio il papà a tempo pieno e mi godo la bimba, quando fa gli occhi dolci e sorride mi sciolgo. Sta iniziando a parlare: che emozione sentirla dire pa-pà".

PRESENTE E FUTURO: "Il mio sogno resta sempre quello di giocare al San Paolo con la maglia del Napoli, la squadra della mia città e del mio cuore. Sto lavorando duro per farcela un giorno, intanto il mio presente si chiama Empoli e voglio fare il massimo con loro. Sono in una piazza dove sono passati tanti attaccanti importanti e non è facile conquistare la fiducia dell'ambiente, ma è stata la società che mi ha voluto più di tutte e mi ha fatto sentire importante. Quando sono arrivato le cose non andavano bene, mi stuzzicava la sfida di riportare in alto l'Empoli. Prima dello stop avevamo fatto 7 vittorie nelle ultime 9 gare a dimostrazione di come questa squadra possa ritornare in alto. Eravamo in rampa di lancio in chiave play off e vogliamo toglierci tante soddisfazioni assieme ai tifosi che ringrazio sempre per il loro calore".