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Crack Us Città di Palermo, nuovo rinvio a giudizio per Zamparini: il nodo Mepal-Alyssa e le accuse verso l’ex patron rosanero. Arkus Network…

BELLUNO, ITALY - JULY 25:  Maurizio Zamparini answers questions during a press conference at the US Citta' di Palermo training camp on July 25, 2018 in Belluno, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Con l'imprenditore friulano rinviati a giudizio con vari capi di imputazione Anastasio Morosi, Alessandra Bonometti e tre componenti del collegio dei sindaci. Giovanni Giammarva opta per il rito abbreviato...

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L'Us Città di Palermo, dopo la mancata iscrizione allo scorso campionato di Serie B e le relative inadempienze di matrice burocratica, amministrativa e regolamentare, è stata di fatto radiata dai quadri del calcio professionistico. Amarezza e delusione profonda per i tifosi di fede rosanero,un epilogo amaro culminato poi nel fallimento della società targata Arkus Network. Per la giustizia sportiva e quella ordinaria il vecchio club non esiste più. Tuttavia, l'inchiesta in merito al controverso dissesto finanziario del Palermo dell'era Zamparini prosegue il suo corso ed oggi, come riportato da Live Sicilia, è arrivato un nuovo rinvio a giudizio per l'imprenditore friulano. I capi di imputazione nei confronti dell'ex patron del club di viale del Fante sono autoriciclaggio, falso in bilancio e false comunicazioni sociali.

Contestualmente al provvedimento emesso nei confronti di Maurizio Zamparini, il giudice per l'udienza preliminare, Michele Guarnotta, ha rinviato a giudizio anche il commercialista Anastasio Morosi, la segretaria dell'ex numero uno rosanero, AlessandraBonometti e dei componenti del collegio dei sindaci, Enzo Caimi, Andrea Favatella e Michele Vendrame (falso in bilancio e false comunicazioni sociali). Tra gli indagati anche l'ex presidente del Palermo, Giovanni Giammarva, che deve rispondere di ostacolo agli organi di vigilanza. Il gup ha inoltre accolto la richiesta di ricorso al rito abbreviato da parte dello stesso Giammarva, di Michele Vendrame ed Andrea Favatella. Il processo per coloro che hanno optato per il rito ordinario, Zamparini, Morosi, Bonometti e Caimi, avrà inizio il 7 aprile prossimo davanti ai giudici della quarta sezione del Tribunale di Palermo. I sostituti procuratori Andrea Fusco, Dario Scaletta, Francesca Dessì e l’aggiunto salvatore De Luca hanno deciso di non riqualificare il capo d’imputazione in bancarotta fraudolenta. La procura chiederà alla prossima udienza di riunire i due processi a carico di Zamparini. Il periodo preso in esame dall'inchiesta è quello che comprende gli esercizi dal 2015 al 2018 e il nodo focale è costituito dall'ormai tristemente nota cessione dei diritti di utilizzo del marchio alla compartecipata Mepal, a sua volta inglobata dalla società anonima lussemburghese Alyissa, riconducibile allo stesso  Zamparini. Alyssa rilevò la partecipazione di Mepal il 30 giugno 2016 per 40 milioni di euro.

I 40 milioni erano inseriti in bilancio alla voce “crediti verso altri” anche se materialmente non erano stati incassati. Secondo la tesi dell'accusa, il valore attribuito alla cessione della Mepal non era reale, visto che le quote avevano un valore  effettivo di 14 milioni i di euro. Nel bilancio 2016 risultano inoltre altri 8 milioni e mezzo di voci attive tra “crediti per imposte anticipate” e "crediti tributari”. Di conseguenza, dalla rendicontazione emergeva un patrimonio positivo (+11 milioni e 600 mila euro) a fronte di un saldo negativo di 36 milioni. Sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza su mandato della Procura, anche l'ultimo scorcio di gestione Arkus Network dei fratelli Tuttolomondo soprattutto in ragione della relazione presentata dai periti nominati dal tribunale fallimentare. Il sospetto degli inquirenti è che gli ultimi proprietari del Palermo abbiano dissipato un capitale di oltre 20 milioni non iscrivendo la squadra al campionato di serie B.