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Inter, Gagliardini: “Sono un fatalista, doveva succedere ed è andata così. Tutto ciò ci renderà migliori, a Bergamo…”

Roberto Gagliardini, mezzala dell’Inter di Antonio Conte, ha detto la sua in merito all’emergenza sanitaria che sta sconvolgendo l’Italia in questi giorni

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Parola a Roberto Gagliardini.

A Bergamo il classe'94 ci è nato e cresciuto sia sotto il profilo umano che professionale: dai pulcini alla Serie A con la maglia nerazzurra dell’Atalanta fino al 2017, con il passaggio ad un altra maglia nerazzurra, quella dell’Inter. Con quest’ultima ha registrato 9 gol in 79 partite. Ma la partita più importante è quella che in questo momento si svolge lontana dal campo, ognuno dalle proprie abitazioni, contro un nemico invisibile chiamato Coronavirus.

L’epidemia, in queste settimane, ha delineato un quadro sanitario estremamente complesso in tutta Europa e, in particolare, in Italia, dove continuano a registrarsi dati drammatici, in termini di soggetti contagiati e deceduti. Sulla drammatica situazione si è espresso la mezzala interista ai microfoni di 'Tuttosport', raccontando la sofferenza che in questi giorni attanaglia la sua città e l’intera Italia.

Di seguito le sue dichiarazioni.

“Ogni giorno sento amici, o amici di amici, che piangono i loro cari. Mi consola il fatto che nessuno dei miei familiari sia rimasto coinvolto, ma questa storia è un continuo schiaffo che ci costringe a riflettere e pensare. Ogni tanto mi chiedo: perché proprio noi? Perché proprio a Bergamo? Sono un fatalista: doveva succedere ed è andata così. Ma la mia è una città di grandi lavoratori, siamo gente testarda e riusciremo a recuperare anche dopo questa battaglia. Spero che tutto ciò ci possa rendere migliori: già da ora noto una maggiore solidarietà nei confronti degli anziani, in futuro credo che potranno migliorare i rapporti tra persone che non si conoscono: c’è grande unione e solidarietà. 

La quarantena? Mi godo il mio piccolo Tommaso - ha proseguito -, di otto mesi, che prima non riuscivo a seguire con così tanta attenzione. Ora non mi perdo nulla: è bellissimo vederlo crescere, imparare e giocare ogni giorno in un modo diverso. Poi mi alleno, gioco alla PlayStation o con i miei cani e mi do da fare in cucina. Il mio piatto migliore? Faccio un’ottima carbonara...”, ha concluso Gagliardini.