Dopo gli esoneri di Gabriele Cioffi, Giovanni Stroppa, Sinisa Mihajlovic e Marco Giampaolo, a traballare in Serie A, ci sono ulteriori due panchine. Si tratta di quelle di Salernitana e Cremonese, attualmente occupate da Davide Nicola e Massimiliano Alvini.
SERIE A
Serie A, altre panchine in bilico: Alvini e Nicola rischiano l’esonero. Il punto
La formazione lombarda è posizionata al ventesimo posto in graduatoria con zero vittorie all'attivo in queste prime diciassette giornate di Serie A. Con soli sette pareggi in favore dei grigiorossi. Un bottino abbastanza magro letto in questo modo. D'altro canto c'è da mettere sulla bilancia il reale valore della rosa, che ai nastri di partenza partiva già da fanalino di coda del torneo preannunciato. Inserire un bomber rimarcato anche in campo internazionale stile Cyriel Dessers, un centrocampista d'esperienza del calibro di Soualiho Meïté ed un giovane prospetto in difesa come Emanuel Aiwu era difficile da pronosticare come un mercato sufficiente per garantirsi una salvezza in una lotta a cui partecipano formazioni più navigate ed attrezzate. Tra elementi esperti, giovani apparentemente affidabili, nonostante il nobile sforzo dirigenziale la squadra messa in mano al debuttante Alvini è nettamente la più modesta presente in Serie A, di conseguenza raggiungere le acque tranquille della competizione necessiterà più di un impresa.
Messo un punto abbastanza oggettivo su questa valutazione, ora è importante esaminare l'operato del tecnico ex Reggiana e Perugia, arrivato in grigiorosso quest'estate, ereditando la formazione neopromossa lasciata da Fabio Pecchia, in seguito alla rassegnazione delle dimissioni di quest'ultimo. L’intensità e l’aggressività sono stati i tratti distintivi della fase di non possesso proposta dall’allenatore di Fucecchio in questa prima parte di stagione. La predilezione della difesa in avanti, aggressiva e che abbia un forte riferimento sull’uomo è stata a tratti emozionante per il modo in cui applicata dalla Cremonese nelle prime diciassette uscite stagionali. Inoltre per Alvini è fondamentale la costruzione dal basso: richiesta, ricercata, pretesa. In questo modo si può portare la palla ai trequartisti e agli attaccanti in modo pulito. Lavoro svolto a tratti egregiamente dalla umile squadra lombarda, posizionata al quinto posto della classifica per tiri effettuati, superando club di spessore come Juventus, Atalanta, Roma e Lazio. Nonostante ciò nel futuro di Alvini c'è un bivio, ed è la sfida casalinga contro il Monza, in programma sabato 14 gennaio alle ore 15.00 allo stadio Zini. Serviranno dei punti per salvare la panchina.
Passando a Davide Nicola, la situazione in graduatoria per la Salernitana è quasi all'opposto: quattordicesimo posto in classifica, diciotto punti totalizzati e ventuno reti siglate. Il club campano, nonostante questo sta riflettendo sulla posizione del tecnico ex Crotone e Torino tra le altre, a più riprese dimostratosi abile e capace anche nel valorizzare e proporre un certo tipo di calcio, rendendo la sua squadra capace di aggredire alta, gestire il pallino del gioco con un palleggio ordinato e di qualità, prendendosi ampi rischi sulla costruzione e soprattutto l'accompagnamento della transizione offensiva da parte di tanti uomini verso la porta avversaria. Tutti segnali tangibili di lavoro e crescita, impossibili da ignorare nelle valutazioni, ma come per Alvini, il prossimo match - al Gewiss Stadium - contro l'Atalanta, potrebbe rivelarsi decisivo per il futuro di Nicola a Salerno, sempre più in bilico dopo il ko interno contro il Milan ed il pareggio dell'Arechi con il Torino. Si attendono aggiornamenti
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