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Cremonese, Stroppa: “Voglio la svolta. Cosenza? Squadra da temere, a Palermo…”

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Le dichiarazioni rilasciate dal tecnico della Cremonese alla vigilia della sfida contro il Cosenza, in programma martedì pomeriggio.
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"La sfida contro l'Ascoli l'abbiamo rivista, facciamo tesoro degli errori che abbiamo commesso e delle tante cose fatte bene. C’è un’altra partita da affrontare, difficilissima, sulla falsa riga di quella appena disputata per caratteristiche di giocatori e squadra, dobbiamo migliorare per far sì che ci sia più continuità nella partita per portare a casa il risultato". Lo ha detto Giovanni Stroppa, intervenuto ai microfoni della stampa alla vigilia della sfida contro il Cosenza, in programma martedì 26 settembre, alle ore 18:15, allo Stadio "San Vito-Gigi Marulla". Diversi i temi trattati dal neo tecnico della Cremonese. Di seguito, le sue dichiarazioni:

LE SOSTITUZIONI -"Per Coda e Vazquez la scelta è stata di avere forze fresche, la mia volontà nell'inserire Tsadjout e Okereke era di impegnare di più l'Ascoli nelle ripartenze e trovare gli spazi, perché hanno le caratteristiche giuste per farlo. Non hanno dato il contributo che ci si aspettava. La squadra si è difesa bene, ma non in maniera ordinata. E i gol subiti sono evitabili. Avendo rivisto la partita posso dire che la squadra ha giocato meglio di quella che è stata la mia impressione, non ha giocato solo mezz’ora ma ha fatto molto di più. E' vero che dopo il gol abbiamo avuto meno dominio del campo e l’inferiorità numerica ci ha condizionato, ma secondo me in undici contro undici eravamo in dominio".

LE ASSENZE -"L'emergenza può modificare l'assetto? Assolutamente sì, giocherà qualcun altro al posto di Bianchetti e Quagliata. Cambierà qualcosa ma non il nostro modo di interpretare la partita. Rocchetti in campo? Non nascondo che è stato uno dei pensieri di sabato, poteva essere della partita da subito. Mi piace, deve continuare a lavorare come sta facendo e sicuramente sarà preso in considerazione".

L'AVVERSARIO -"Il Cosenza è una squadra che gioca molto bene, con valori e conoscenze. Un gruppo che per caratteristiche ha individualità da temere, non solo in trasferta come a Palermo, ma anche in casa. Coda-Vazquez la coppia titolare? Ci possono e ci devono essere delle variazioni, mi piace che i giocatori abbiano la predisposizione a dare qualcosa in più e mi sembra che loro due ce l’abbiano. Ho un debole, ma questo non toglie che possano giocare anche gli altri. Non precludo niente a nessuno, abbiamo bisogno di tutti".

LA DIFESA - "Analizzare a posteriori gli episodi negativi è sempre più facile, sicuramente ci si può lavorare. Dobbiamo migliorare la posizione del corpo e la presa di posizione in marcatura. Oggi si possono dire tante cose, ma deve essere il lavoro a limare le lacune. Dobbiamo lavorare di squadra per fare in modo che non si arrivi a queste situazioni. Il lavoro e la concentrazione sono la chiave".

IL GIOCO -"Bisogna migliorare i tempi di gioco, velocizzandolo? Preferisco che il giocatore tocchi più volte la palla ma non la regali agli avversari. Dobbiamo dare possibilità al compagno di fare la scelta in base alla migliore giocata disponibile. Ho visto delle belle giocate di prima e a due tocchi, chi può portare palla, nel momento in cui lo fa, deve incidere. Il palleggio ti aiuta ad essere migliore in fase difensiva, riconquistando subito la palla. E’ questione di tempo, non so quanto possa essere lungo il percorso. Porto a casa aspetti positivi, la fluidità del gioco vista la qualità dei giocatori arriverà. È un gioco di scacchi, se la squadra avversaria mi aspetta, devo essere più bravo a muovere il pallone, dobbiamo imparare a fare la scelta giusta".

LA SVOLTA - "Se sento la responsabilità di dare una svolta immediata al campionato? Personalmente sì, da subito. Sono consapevole di dove sono arrivato, della responsabilità che posso avere. Non voglio appesantire i ragazzi. Mi assumo completamente la volontà di incidere in questo senso. Io so dove posso arrivare, ci saranno e ci sono delle difficoltà, ma so che ci arriverò. Questo non significa arrivare al risultato, ma sicuramente arriveremo alle prestazioni e ad essere squadra. Non è semplice, ci sono squadre forti, mi piacerebbe vincere 4-5 partite. Se così non fosse bisogna tenere la testa bassa e lavorare. Ripeto spesso questo concetto, il lavoro è alla base di tutto. Magari ci saranno più curve per arrivare a questo obiettivo ma sta a noi cercare di raddrizzare questo percorso".

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