Ex attaccante, con una parentesi da allenatore alle spalle e un presente diviso tra le giovanili del Monza, club in cui ha assunto il ruolo di coordinatore dell’Area offensiva, e DAZN, per il quale fa il commentatore tecnico.
serie a
Tiribocchi-Mediagol: “Coronavirus, siamo arrivati tardi. Stop ai campionati? Troppe polemiche, vi spiego perché”
L’intervista esclusiva concessa da Simone Tiribocchi, ex attaccante di Torino e Atalanta e oggi commentatore di DAZN, alla redazione di Mediagol.it
Simone Tiribocchi ha finora interamente dedicato la sua vita al calcio a trecentosessanta gradi. Torino, Lecce e Atalanta sono soltanto alcune delle squadre di cui ha vestito le maglie, prima di appendere nel 2014 gli scarpini al chiodo, con alle spalle ben 523 presenze arricchite da 151 reti nelle serie professionistiche. Negli anni scorsi, quindi, le avventure ai margini del rettangolo verde, prima come allenatore, giunta al vertice come vice della formazione Primavera del Chievo Verona, e adesso come collaboratore nel Monza. Parallelamente, l'ex attaccante narra, ai microfoni dell'emittente televisiva spagnola DAZN, le gesta della Serie A, che fino al 3 aprile, insieme al resto delle attività sportive italiane, rimarrà ferma a causa dell'emergenza Coronavirus.
Nel corso dell’intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it, Simone Tiribocchi ha analizzato il drammatico momento legato alla diffusione del virus in Italia e nel resto d'Europa, che ha avuto importanti conseguenze anche nel mondo dello sport.
"E' un gran caos, ma è normale perché è una situazione nuova per tutti. Inizialmente in questi casi spesso si sottovaluta la situazione, quindi si rischia di arrivare tardi come è accaduto in Italia ed in tutti gli altri paesi. I campionati potevano essere sospesi prima, anche per evitare le solite polemiche, addirittura in alcuni momenti si è pensato che una decisione potesse favorire una squadra a discapito di un'altra. La cosa più importante invece è la salute. Giocatori positivi? Mi dispiace per loro, come per tutti gli altri contagiati in Italia. Gabbiadini lo conosco bene, ma non l'ho ancora sentito dopo la notizia. Non si poteva evitare, perché i giocatori fino a pochi giorni fa hanno continuato ad allenarsi tutti insieme. All'inizio non siamo stati reattivi, per cui ora ne stiamo pagando le conseguenze. Adesso dobbiamo stare a casa, essere attenti e comportarci da bravi italiani e a rispettare le norme, soltanto così potremo uscirne. Nell'aria c'è tanta paura, soprattutto per le rispettive famiglie, e un po' di rammarico, perché alcune precauzioni potevano essere prese prima. Ormai c'è poco da fare, bisogna rimanere a casa e pensare a quando sarà finita".
© RIPRODUZIONE RISERVATA