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Serie A, sfuma il sogno dei raccattapalle: saranno solo maggiorenni. Da Nesta a Totti, quanti campioni nati a bordocampo…

Le società, secondo il nuovo protocollo sanitario anti-Coronavirus, dovranno rinunciare ai raccattapalle minorenni

Mediagol22

Sfuma il sogno dei raccattapalle

L'edizione odierna del quotidiano Il Secolo XIX si sofferma sull'analisi di una delle conseguenze avute dall'emergenza Coronavirus sul calcio. I protagonisti, tuttavia, questa volta non sono top player o club di Serie A, bensì giovani appassionati dalle grandi ambizioni. Le società, infatti, dovranno rinunciare ai raccattapalle minorenni, che in questi anni hanno coronato di giornata in giornata il sogno di osservare da vicino i loro idoli. Secondo il nuovo protocollo sanitario in approvazione, il numero massimo dei recuperatori a bordocampo è sceso ad appena sei e tutti dovranno essere obbligatoriamente maggiorenni.

Una piccola rivoluzione che lascia il segno. Perché, come ricorda il noto quotidiano, di raccattapalle che hanno coronato il loro sogno di diventare come i campioni che idolatravano ce ne sono stati tantissimi. Da Alessandro Nesta Francesco Totti all'Olimpico, fino a Paolo Cannavaro al San Paolo e Antonio Cassano al San Nicola. Molti di loro ebbero l'onore di abbracciare i top player di quel tempo e, fino a qualche mese fa, a loro volta sono stati avvicinati dai giovani recuperatori di pallone per avere regalata una maglia o un autografo.

Qualcuno di loro ha persino avuto il privilegio di entrare nella storia grazie ad un curioso aneddoto. Si tratta di Gianluca Caprari, che all'Olimpico nel corso di Roma-Palermo della stagione 2007/2008 diventò quasi un assist-man. L'allora quattordicenne, dopo avere recuperato il pallone, lo sistemò sulla lunetta del calcio d'angolo in attesa che Rodrigo Taddei battesse il corner. Il centrocampista giallorosso non si preoccupò di riposizionarlo e calciando rapidamente consentì al compagno Amantino Mancini di mettere a segno di testa il gol della vittoria. "Uno scandalo, i raccattapalle devono rimanere dietro i cartelloni", aveva tuonato il patron rosanero Maurizio Zamparini nel post-gara. Un aneddoto che fa sorridere, ma che a distanza di dodici anni si rivela irripetibile. Almeno fino a quando l'emergenza Covid-19 non sarà conclusa, infatti, i giovani raccattapalle dai grandi sogni resteranno a casa.