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Roma, l’ex Mexes: “Ho nostalgia della squadra e della città. Sento ancora Totti. Coronavirus? Sto bene”

Le dichiarazioni di Philippe Mexes, ex difensore di Roma e Milan, sull'esperienza in giallorosso e l'allarme Coronavirus

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La nostalgia di Philippe Mexes.

7 anni passati alla Roma tra gioe, emozioni e sconfitte. L'ex difensore, intervistato da Il Corriere Dello Sport, ha parlato della propria esperienza nella capitale, ricordando con piacere i suoi trascorsi in maglia giallorossa: "Mi manca la Roma e Roma. I tifosi e l’Olimpico mi sono rimasti nel cuore. Sono stato benissimo a Roma, eravamo un bel gruppo, con alcuni fenomeni come Totti e De Rossi. Siamo riusciti a fare cose buone, con il sostegno dei tifosi. Un bel gruppo il nostro, con tanta determinazione. L’unico che sento è Francesco Totti, anche Vito Scala. Daniele non ho più il numero, mi dispiace perché mi farebbe piacere sentirlo. Ho lasciato il calcio da un giorno all’altro, perché mi sono stufato dell’ambiente, di tutto quello che c’è intorno, ma anche tra di noi. Pensi di avere amici, ma invece sono soltanto colleghi. A Roma eravamo veramente tutti amici, questa è stata una cosa che non ha mai più vissuto altrove e per questo ho smesso. Non voglio vendermi, giocare a Dubai o Shangai, preferisco stare a casa con la mia famiglia. Sono stato fortunato per quello che ho fatto, ora vado avanti. Voglio tornare a Roma e vedere qualche partita, ci sto spesso a Roma perché la mia ragazza è romana. Franco Sensi? Dopo tutto quello che ho vissuto nella mia carriera, ci sono stati tanti cambiamenti. A Roma sono arrivato quando c’era ancora Sensi, che poi purtroppo se n’è andato. Me lo ricordo quando entrava nello spogliatoio, con il suo bastone e ci diceva la verità. Nell’intervallo di un derby in cui perdevamo, entrò e dopo aver sbattuto il bastone ci disse: “Ma non vi vergognate?”. Mi rimarrà per sempre impresso quel momento”.

Sull'emergenza Coronavirus: "Sto bene, nonostante questo periodo brutto. Io sono a Bordeaux, i miei parenti stanno bene. Questa zona si salva un po’, ma anche la Francia non sta messa bene”.