Parola a Roberto D'Aversa.
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Parma, D’Aversa svela: “Ho avuto il Coronavirus, vi racconto. Ripresa? Non sto stressando la squadra”
La rivelazione del tecnico del Parma: "Ho avuto paura"
Il tecnico del Parma, intervenuto ai microfoni di 'ParmaToday', ha rivelato di aver contratto il Coronavirus. "Sì, ho avuto paura. Ho avuto paura non tanto per me stesso ma per i miei cari, per i miei genitori, per la mia famiglia, per mia moglie e per i bambini", ha dichiarato il coach originario di Stoccarla, raccontando la malattia. "Ero abbastanza sereno perché mia moglie, dopo la chiusura delle scuole, è andata a Pescara. La paura principale è stata per i miei genitori che hanno una certa età ma per fortuna è andato tutto bene. Io ho avuto un po' di febbre diversi giorni dopo la gara con la SPAL, niente di grave ma non avendo fatto i tamponi non potevamo stabilire se avessi contratto il Covid-19 oppure no, cosa accertata solo dai test sierologici effettuati in questi ultimi giorni".
VIRUS E ISOLAMENTO -"Si è passati dalla normalità, dal fatto che apparentemente non sembrava qualcosa di grave, alla situazione drammatica poi concretizzatasi ancora di più neanche 48 ore dopo la sfida con la SPAL. Io a Parma da solo? Sì, abbiamo fatto una quarantena in città. La gestione da parte nostra è stata ottimale, perché il dottore ci ha seguito e perché noi siamo stati responsabili nel non mettere a rischio le altre persone. I sintomi sono stati leggeri, ho avuto 37 di febbre, in forma più lieve paradossalmente rispetto a quanto invece mi succede solitamente durante questo periodo dell'anno. Niente calcio in isolamento? Inizialmente no, il calcio è passato in secondo piano. Non ce la facevo mentalmente a concentrarmi sul calcio quando vedevo determinate situazioni. La gente moriva a causa di questo virus. Alcune città sono state colpite in maniera devastante. Ho pensato di più alla vita privata e alla salute familiare".
LA RIPRESA -"Ho sensazioni positive perché, visto il periodo dal quale stiamo rientrando, poter nuovamente allenarsi e poter ricominciare a parlare di campionato rende tutto positivo. Ci aspetta un calendario difficile? Le partite sono tutte difficili. Partiamo dalla trasferta di Torino, una gara alla quale loro tengono tanto e che noi dovremo affrontare con la massima concentrazione e determinazione perché abbiamo un obiettivo ancora da raggiungere. Dobbiamo raggiungerlo aritmeticamente e, per farlo, dobbiamo tornare a casa con un risultato positivo. Che effetto ho provato rivedendo i ragazzi? Mi ha fatto piacere. Non si è ancora rivisto, per varie vicissitudini, il gruppo per intero. Penso che l’aspetto mentale sia importante. Non li sto stressando come mia abitudine. Veniamo da una situazione totalmente diversa rispetto al passato, non sono i classici 20-30 giorni prima del ritiro estivo durante i quali comunque si fa attività. Veniamo da due mesi chiusi in casa. In questo momento ho preferito farli riadattare piano piano al campo, agli allenamenti e a tutto il resto. Dalla prossima settimana inizierò a caricare anche sotto l’aspetto motivazionale e mentale. Niente discorsi motivazionali? Non ancora, vedremo se lo farò... Sicuramente ci saranno delle situazioni in cui la squadra non credo abbia bisogno di essere motivata: mancano 13 partite, dobbiamo ancora raggiungere il nostro obiettivo ed ognuno di noi credo voglia far meglio dello scorso anno, memori appunto dell’esperienza della passata stagione. Faremo di tutto affinché, in queste 13 partite, possiamo fare del nostro meglio".
INFORTUNI E PRESSING -"Come si prevengono gli infortuni? Purtroppo, pur essendo stati molto attenti a cercare di evitare degli infortuni, sono capitati. Abbiamo cercato di aumentare l’intensità col pallone e tutto il resto, ma dopo due mesi chiusi in casa muscoli ed ossa sono un po’ atrofizzati. Sta succedendo a noi quello che sta succedendo un po’ a tutti. Se cambierò l’ossatura della squadra? Dipenderà da chi scenderà in campo. Chiaramente giocando ogni tre giorni mi auguro di averli tutti a disposizione e di recuperare anche Roberto Inglese, in modo da scegliere la strategia in base ai calciatori. Il sistema di gioco o qualsiasi altra cosa viene in base alle caratteristiche dei calciatori che scenderanno in campo. Se si può fare un pressing ultra-offensivo con questa situazione? E’ chiaro che la condizione fisica non sarà come quella delle ultime giornate di campionato, ci sarà meno intensità. Poi bisognerà capire se giocando ogni tre giorni ci sarà la possibilità di cambiare calciatori o se giocheranno sempre gli stessi. Lì bisognerà saper gestire, sia in base alle proprie energie e forze sia in base alle caratteristiche della squadra avversaria", ha concluso.
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