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Lecce, Sticchi Damiani: “Ripresa e nodo quarantena, vi dico la mia. Pianificare tutto non è facile”

Le dichiarazioni rilasciate da Saverio Sticchi Damiani, patron del Lecce, in merito alla possibile ripresa del campionato di Serie A

Mediagol22

La Serie A si prepara alla ripresa.

Ieri la Lega di Serie A, durante l’assemblea in videoconferenza, ha proposto la ripartenza del campionato per il 13 giugno, data che è stata scelta a larga maggioranza. Si attende ancora, tuttavia, il via libera del Governo italiano e la validazione del protocollo sanitario della FIGC. Intanto, i giocatori continuano ad allenarsi individualmente, nel rispetto delle norme di sicurezza, e a partire da lunedì potranno riprendere le sedute di gruppo.

Saverio Sticchi Damiani, patron del Lecce, intervenuto ai microfoni di TMW Radio, ha detto la sua in merito alle possibilità di ripresa del campionato, soffermandosi sugli eventuali rischi che le società potrebbero correre.

"Ogni giorno si aggiunge un piccolo tassello verso la ripartenza. Non è facile pianificare tutto, ma oggi abbiamo una data finalmente. E' evidente che lo snodo principale è il protocollo. E' chiaro che si partirà con un ritiro, con un positivo che sarà valutato con parametri più prudenti, con la quarantena per l'intera squadra. Se tale prescrizione dovesse rimanere tale, l'obbligo di quarantena crea un punto interrogativo sulla conclusione regolare di questo campionato. Non ci sarebbero infatti opportunità di recuperi. Se si fa una scelta come quella tedesca, con un positivo valutato come un infortunato, è chiaro che le prospettive di finire un torneo sono più realistiche. Far rimanere la regola della quarantena, farebbe nascere anche il prossimo torneo con una grande incertezza. 

Il nodo da sciogliere è questo della quarantena. Anche Gravina, in una comunicazione al presidente Conte, ha detto che si partirà con i ritiri e con questa formula, ma si auspica l'allargamento delle maglie. Poi ci sono anche altri nodi, come quello dei contratti. Nessuno sa cosa accadrà con quelli che scadono il 30 giugno. Va risolta la situazione prima della ripresa del campionato, c'è il rischio che le rose vengano stravolte. Dire ripartiamo, facciamo 2-3 partite e poi fermiamo tutto, vuol dire bloccare una macchina organizzativa grossa. Si devono avere scenari più chiari. E nel caso di blocco totale, si devono già decidere ora i vari scenari possibili. Credo che sia impensabile una sorta di ritiro permanente. Il nodo è proprio questo. In attesa di un vaccino, dobbiamo prendere una strada o più coraggiosa o più prudente".