La Lazio vuole tornare in campo a tutti i costi.
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Lazio, il dribbling al protocollo di sicurezza del Cts: partitelle durante l’allenamento, la reazione della Figc…
La Lazio sotto osservazione dalla Figc per allenamenti che violerebbero il protocollo di sicurezza anti Coronavirus stilato dal CTS del Governo: i biancocelesti avrebbero svolto delle partitelle...
Il Governo italiano, con l'inizio della "fase 2" dell'emergenza Coronavirus, ha concesso ai giocatori di allenarsi individualmente presso i rispettivi centri sportivi. Le attività e le sedute di squadra, invece, saranno consentite soltanto a partire dal 18 maggio. I club hanno dunque sottoposto i propri tesserati ai tamponi e, dividendoli in gruppi, hanno permesso loro di riprendere gli allenamenti sul campo rispettando le misure di distanziamento necessarie per evitare eventuali contagi. La Lazio, tuttavia, sembrerebbe essersi spinta fin troppo avanti, andando oltre le prescrizioni governative in materia e violando quindi le regole attuali.
La squadra di Simone Inzaghi, secondo quanto riporta l'edizione odierna del Corriere della Sera, si sta allenando nella piccola struttura poco fuori Formello, dedicata a Mirko Fersini. I giocatori, divisi in gruppo, si allenano in un minicampo a ridosso di una strada di campagna che costeggia il centro sportivo, lontano da sguardi indiscreti. Il club avrebbe persino aggiunto un’ulteriore rete verde a protezione. Qui, nelle scorse ore, oltre al consueto stretching e agli allenamenti col pallone, si sarebbero svolte alcune partitelle tre contro tre, vietate dalle norme del Governo, sotto gli occhi dell'attento tecnico biancoceleste, che a differenza dei suoi uomini indossa la mascherina.
La Lazio, dunque, dopo avere sanificato il centro sportivo ed effettuato i tamponi, sembra essere sicura di non correre alcun rischio relativo all'epidemia di Coronavirus in atto. "Il nostro centro sportivo è sanificato, ai calciatori vengono rilevati tutti i dati: temperatura, frequenza cardiaca, ossimetria.Se superano il cancello non significa che sono sani, ma che sono perfetti. Teoricamente potrebbero anche allenarsi in maniera collettiva", aveva detto qualche giorno fa il responsabile sanitario del club, Ivo Pulcini. Inoltre, aveva aspramente contestato alcune indicazioni del Cts: "Come si può affermare che, se un giocatore o un membro del gruppo è positivo, tutta la squadra debba andare in quarantena?Perché devo considerare malato anche chi non lo è? In questo caso sono pronto a prendermi la responsabilità, io tutti in quarantena non li metto. Non ha senso trattare come positivo un calciatore che è negativo. Così il campionato non riparte".
Intanto, però, attorno al club di Claudio Lotito è scoppiata una bufera mediatica. La FIGC ha già formato un pool per controllare che i club rispettino in pieno le regole del protocollo e, nel caso in cui quanto raccontato dal noto quotidiano venisse effettivamente verificato, i Capitolini potrebbero correre dei notevoli rischi. La società, nel frattempo, si è giustificata tramite i canali ufficiali. Le “partitelle” in questione, infatti, avrebbero previsto soltanto un lavoro di posizionamento con il pallone, nonostante la presenza delle porticine.
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