"Sono convinto che questa stagione si debba chiudere al 30 giugno 2021".
serie b
Frosinone, la proposta di Stirpe: “La stagione va spalmata in due anni. Taglio degli stipendi? Ho la mia idea”
Le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Frosinone, Maurizio Stirpe, in merito all’emergenza sanitaria mondiale legata alla diffusione del Covid-19
Parola di Maurizio Stirpe. Il presidente del Frosinone, intervenuto ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport', ha detto la sua in merito all’emergenza sanitaria mondiale legata alla diffusione del Coronavirus, che dopo il focolaio a Wuhan, in Cina, ha messo in ginocchio l'Europa intera. Un quadro sanitario estremamente complesso soprattutto in Italia, dove continuano a registrarsi dati drammatici, in termini di soggetti contagiati e deceduti. Inevitabili le ripercussioni di tale condizione inquietante anche nel mondo del calcio, dove le attività agonistiche sono state bloccate fino a data da destinarsi, al fine di contrastare l’ulteriore diffusione del Covid-19.
"Come vivo questo momento? Con molta preoccupazione. Come imprenditore, come rappresentante degli interessi di molte imprese e come uomo di calcio. È una situazione drammatica, della quale non abbiamo ancora capito la profondità e non vediamo la via d’uscita. La salute è la cosa più importante. I bollettini quotidiani sono di guerra, bisogna ringraziare i medici, il personale sanitario e tutti quelli che lavorano correndo rischi inenarrabili, speriamo che gli strumenti adottati funzionino. L’economia? Si sta determinando una crisi di portata biblica, non paragonabile alle precedenti, nemmeno quelle da eventi bellici. Bisogna agire su tre fronti: la fruizione di tutti gli ammortizzatori sociali per non far mancare il sostegno alle famiglie, garantire la liquidità al mondo delle imprese da parte del sistema bancario garantito dallo Stato, postergare in blocco i termini delle tasse alle aziende che non stanno fatturando. Io sono preoccupato per tutto, il Coronavirus cambierà inevitabilmente le nostre vite".
La proposta del numero uno del club ciociaro e vice presidente di Confindustria: "Ripartire ora è molto difficile. Se si sposa la teoria di finire a luglio sarebbe un problema per la stagione successiva. E poi si potrebbe giocare solo a porte chiuse, quindi mortificando lo sport. Certo, bisogna spalmare questa stagione in due, ossia ripartire da dove si era finito, ma solo quando ci saranno le condizioni di sicurezza. La stagione si deve chiudere a giugno del prossimo anno, traslando tutti i contratti di un anno: i tesserati così prendono in due anni lo stipendio di uno, avendo lavorato solo un anno. Taglio degli stipendi? Se si cerca di far ripartire i campionati non potrà essere chiesto. Ma se non si riparte è evidente che bisogna chiedere il blocco, anche delle tasse", ha concluso Stirpe.
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