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Fiorentina, Barone: “Concludere la stagione ma solo ad una condizione. Chiesa? Ne riparleremo”

Il direttore generale della Fiorentina esprime il suo parere a proposito della ripresa del campionato e della riduzione degli stipendi dei professionisti

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Pressioni e punti di vista discordanti.

Numerosissimi club fanno pervenire continue lamentele al Consiglio di Lega Serie A dal momento che ritengono non opportuna la ripresa del campionato in tempi e brevi e non sono neanche d'accordo con il susseguirsi ravvicinato di partite da disputare nei mesi di giugno e luglio e in parte ad agosto, qualora non ce ne fosse bisogno. Ritmi insostenibili dato che la stagione 2019/2020 rischia di sovrapporsi a quella ventura, 2020/2021.

Joe Barone, direttore generale della Fiorentina - uno dei club di Serie A maggiormente colpiti da CoVid-19 -, intervenuto ai microfoni di "Radio Sportiva", si è espresso contrario alla ripresa del campionato con un quadro sanitario ancora incerto ed ha, inoltre, chiesto una regolamentazione degli alti organi calcistici per la questione "taglio degli stipendi".

FIORENTINA: "Al momento la situazione è abbastanza sotto controllo alla Fiorentina. I nostri tre calciatori colpiti sono completamente negativi. Abbiamo avuto un'altra decina di persone tra medici, fisioterapisti e relative famiglie, alcune anche con situazioni molto serie, per fortuna ora la situazione è sotto controllo. Fortunatamente ci siamo mossi per tempo, chiudendo subito centro sportivo e sede, seguendo tutti i protocolli di sicurezza. Speriamo che il peggio sia passato"

CAMPIONATO: "Per il bene del calcio sarebbe bene concludere questa stagione senza sacrificare la prossima. Prima di tutto, però, viene la salute e la gente sta morendo. Se non ci sono rischi per squadre e addetti ai lavori è giusto giocare, altrimenti no. Si deve guardare a lungo termine".

TAGLIO DEGLISTIPENDI: "Il comunicato della Lega è stato richiesto da tutte le società di Serie A. In questo confronto siamo stati molto uniti. La questione stipendi non si limita solo a quelli dei giocatori, ma è un discorso molto più ampio sulla sopravvivenza del calcio italiano dopo questa crisi. Ora ci aspettiamo un grande senso di responsabilità, di collaborazione e di presa di coscienza da parte dei calciatori. Non si parla solamente dei giocatori, sia FIFA che UEFA devono intervenire. Sono sicuro che tanti giocatori sono disposti ad aiutare. O ne usciamo uniti e compatti, o andremo tutti a casa. Situazione nel nostro spogliatoio? Ho parlato con i nostri capitani, vogliono come funziona il sistema".

STAGIONE 2019/2020: "Devo sempre ringraziare Rocco Commisso per questa opportunità e Daniele Pradè che mi è sempre stato vicino e mi ha aiutato ad inserirmi in un mondo così complesso. Ho conosciuto molti procuratori, come Branchini, Minieri e Lippi, ora posso contare su una serie di rapporti con persone che sono nel calcio da una vita. Spero di poter dare una mano per far crescere il calcio italiano anche a livello mondiale. Sono stati dieci mesi bellissimi, lavorando intensamente sia sulla squadra che sulle strutture, siamo sulla strada giusta".

FEDERICO CHIESA: "Con lui abbiamo un ottimo rapporto, sincero, siamo contenti entrambi. C'è grande serenità e rispetto da parte sua, della sua famiglia e da parte nostra. Alla Fiorentina i giocatori devono arrivare per restare, qui possono crescere, maturare e anche andare in Nazionale. Quando questa situazione sarà alle spalle ci sarà modo per parlare".

NUOVO STADIO: "Torniamo prima a giocare. Lo stadio è un concetto molto importante al quale tutta la Lega Serie A sta lavorando. Alle società servono altre entrate, che per ora sono molto ristrette, è queste possono arrivare da nuovi impianti".