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Coronavirus, tragedia ad alta quota: uomo mente sui sintomi del Covid-19 e muore sul volo Orlando Los Angeles

L'ira dei passeggere sul volo della United-591, dopo la morte di un uomo per coronavirus

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Un volo da incubo quello da Orlando a Los Angeles con il comandante che è stato costretto a un atterraggio di emergenza a New Orleans a causa della morte di un uomo. Il volo era lo United-591, a bordo del Boeing 737-900 c'erano 179 persone.

Negli Stati Uniti d’America un uomo si è imbarcato su un volo, mentendo sui sintomi provati ma è morto a bordo dell’aereo a causa del coronavirus.

La moglie avrebbe detto ai paramedici che, nelle ultime settimane, il marito aveva perso sia il gusto che l’olfatto ma che lo aveva nascosto per intraprendere ugualmente il viaggio. Secondo i testimoni, l’uomo è salito in aereo con una mascherina addosso e, dopo il decollo, ha cominciato a tremare e a sudare, manifestando difficoltà respiratorie.

I passeggeri furiosi hanno duramente criticato la compagnia statunitense perché l'uomo avrebbe mostrato chiari sintomi di positività al Covid-19. "Perché lo hanno autorizzato a salire sull'aereo?" - queste le parole degli oltre centosettanta presenti sul volo.

Durante il volo, il respiro dell’uomo si sarebbe fermato per un’ora. Alcuni passeggeri, notando la situazione, hanno allertato il personale di bordo, così, il pilota ha optato quindi per un atterraggio di emergenza a New Orleans. L’uomo è stato adagiato nel corridoio dell’aereo e lì un paramedico presente a bordo, Tony Aldapa, ha provato a rianimarlo con la RCP (Rianimazione Cardio Polmonare, ndr) ma senza riuscirci.

Il sanitario, Aldapa, che è poi risultato positivo al Covid-19, intervistato dal tabloid inglese "Mirror", ha dichiarato.

"Ho preso la decisione di salvare la vita al passeggero e, insieme ad altri due ho eseguito, la RCP per quasi un’ora fino all’atterraggio. Sapevo dei rischi ma l’ho fatto lo stesso. Ho parlato con la moglie del passeggero e mi ha riferito la storia medica dell’uomo ma non mi ha detto della sua positività. Guardando indietro, lo rifarei. Sapendo di avere la conoscenza, la formazione e l’esperienza per aiutare, non avrei potuto stare a guardare qualcuno morire". Le condizioni del paramedico Tony Aldapa, nonostante i sintomi, non risultano preoccupanti.