Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

serie a

Coronavirus, Pepe: “Periodo difficile per tutti. Serie A? Si giocherà quando non saremo a rischio”

Le dichiarazioni di Simone Pepe, ex calciatore di Palermo e Juventus, in merito all'attuale emergenza Corornavirus e sul futuro della Serie A

Mediagol34

Un momento complicato per il mondo.

Simone Pepe, ex calciatore, concessosi per un'intervista ai microfoni di TMW Radio, durante la trasmissione Stadio Aperto, ha parlato della difficile situazione legata all'emergenza Coronavirus: "Questo periodo è difficile per tutto il popolo italiano. Non potevamo sapere cosa sarebbe successo, le cose sono andate di male in peggio, speriamo di risolverle prima possibile. Ci sono stati tanti decessi, adesso è il momento di rimanere ancora a casa, bisogna fare questo sforzo anche se capisco chi non è fortunato. Inizialmente erano i giovani a non avere il concetto chiaro, vedevo tanta gente uscire. Adesso mi sembra il contrario. Io non esco praticamente dal 27 febbraio, mia moglie va in giro per fare la spesa e vede persone a fare le passeggiate. Io però non faccio l'ipocrita: ho un giardino, sono fortunato e non è la stessa cosa di chi sta in quattro in 50 metri quadri. Ma lo sforzo va fatto per tutti, per tornare alla normalità. Non vedo mia madre e mio padre da un mese e mezzo, e lo stesso varrà per tanti altri".

RIPRESA - "Dal momento in cui ti daranno il via per giocare, non saranno a rischio le vite. Il calcio è un bene per tutti, è la terza industria italiana e per fortuna c'è il 95% della popolazione che lo segue, in Italia è una cosa che trascina e piace a tanti. Se riesce a ripartire è meglio, ma non si deve mettere a rischio la vita o la salute di nessuno. Giocare a porte chiuse sarebbe bruttissimo ma almeno ci si ricomincia ad avvicinare alla normalità. Ci vogliono i presupposti per la sicurezza di tutti quelli che ci ruotano attorno anche. Dodici partite in un mese e mezzo non sono poche, farà la differenza tra le varie squadre".

PORTE CHIUSE - "Il fattore tifosi fa la differenza. Giocare Juve-Inter con i tifosi è un conto, giocare senza un'altra. Chi gioca in casa trae la spinta dai propri tifosi. Una squadra come il Valencia, che ha molta più esperienza europea dell'Atalanta, l'ha visto a San Siro".

TAGLIO STIPENDI - "Conoscendo i vari Buffon, Bonucci e Chiellini, sembra una cosa scontata ma non lo è. Hanno dato un bel segnale, e ci sono situazioni e situazioni. Qualcuno si è stupito, io no: sono stati tre capitani e qualcuno ancora lo è, hanno dato un bell'esempio e spero che altre società di A lo seguano. Serie minori? "Chi conosce quelle realtà capisce che se vai a togliere tot soldi dai quei giocatori crei un altro problema. Per cui bisogna stare attenti e capire bene le dinamiche".

NAZIONALE - "Avranno un anno in più per prepararsi, anche se stavamo facendo benissimo. Mister Mancini ha fatto cose importanti, riportando quel senso di unione intorno alla Nazionale che un pochino si era perso, con tanti giovani forti, per cui credo che avranno un anno in più d'esperienza anche se saremmo arrivati all'Europeo lanciati. Magari però avremo Zaniolo e Chiellini a posto".