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Coronavirus, Memushaj: “Il discorso di Meta commovente, per gli albanesi l’Italia è una seconda casa”

Il centrocampista del Pescara ha commentato il gesto di solidarietà del presidente dell'Albania

Mediagol52

Il bellissimo gesto dell'Albania.

Nella giornata odierna il presidente dell'Albania, Ilir Meta, ha annunciato la sua volontà di spedire trenta medici per aiutare l'Italia a superare l'emergenza Coronavirus: un gesto di grandissima solidarietà che ha messo in evidenza il profondo legame che lega il popolo albanese e quello italiano e che potrebbe essere fondamentale per salvare tantissime vite.

A commentare la scelta di Meta è intervenuto il centrocampista del Pescara Ledian Memushaj, intervenuto durante una diretta Instagram sulla profilo di Gianluca Di Marzio. Queste le sue parole: "È stato un discorso veramente toccante, mi è venuta la pelle d'oca, anche se siamo un Paese in crescita siamo un paese povero. Che, con quel poco che ha, prova comunque ad aiutare gli altri, soprattutto l'Italia che per noi è una seconda casa. C'è un grande rapporto tra Italia e Albania, da noi si vedono tutti i canali televisivi italiani, siamo cresciuti così e in molti hanno imparato l'italiano, è come una seconda Nazione. Nella seconda metà degli anni '90 era un momento di guerra, accadeva di tutto, tanta gente era scappata in Italia, io fortunatamente avevo mio padre che lavorava, ma poi sono arrivato anch'io nel Paese più bello del mondo. Ho passato più anni qui che in Albania, mi sento anche italiano. A 15 anni ero a La Spezia, anche se giocavo in giro per l'Italia: il Picco è stato il primo stadio che ho visto. A gennaio e febbraio avevamo tanti giocatori con l'influenza, poi anche persone dello staff, era una situazione strana che non era mai successa, volevamo dare un esempio e siamo scesi in campo con le mascherine. Secondo me il virus è arrivato nella nostra squadra, però non ci hanno fatto i tamponi, ero contento che si fosse fermato tutto".

Infine, sulla situazione del calcio italiano: "Chi lo sa se riprenderemo a giocare. Penso che si farà di tutto per ricominciare, il calcio è importante in Italia anche a livello economico, non solo per i calciatori ma anche per gli addetti".