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Coronavirus, Gravina: “Ecco come possiamo terminare la Serie A. Euro2020? Rinvio probabile”

Coronavirus, Gravina: “Ecco come possiamo terminare la Serie A. Euro2020? Rinvio probabile”

Il presidente della FIGC ha parlato dei possibili scenari della Serie A e di Euro2020 vista l'emergenza per la diffusione del Coronavirus

Mediagol52

L'incertezza circa il futuro del calcio.

L'emergenza per la diffusione del Coronavirus ha portato la stragrande maggioranza dei paesi europei e in giro per il mondo a sospendere tutti le manifestazioni sportive, compreso il calcio, che in questi giorni si è fermato definitivamente fino a tempo indeterminato. L'ultimo campionato a fermarsi è stato quello ungherese, che ha seguito la lunga lista a cui fa capo l'Italia e la Serie A.

A parlare del futuro del campionato italiano e dell'Europeo previsto per quest'estate è intervenuto Gabriele Gravina, che ha parlato così ai microfoni di Sportitalia: "La sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti fiscali e contributivi anche per le società sportive? È un ottimo risultato, devo ringraziare il Ministro Gualtieri ed il Ministro Spadafora. Hanno raccolto le nostre esigenze, che danno il segnale evidente di uno stato di crisi. Lo sport Italiano vive un momento critico. Non vogliamo ammazzare il campionato. Restiamo con i piedi per terra, cercando di capire la gravità del momento. Noi in questo momento abbiamo l'esigenza che il campionato italiano arrivi ad una conclusione. La deadline deve essere il 30 giugno, entro quella data dobbiamo concludere il campionato 19/20. Oltre non è impossibile, ma è molto difficile. Potrebbe essere possibile adottare un provvedimento di carattere internazionale. Abbiamo avuto dei momenti di incertezza nell'avviare alcune gare. Abbiamo fatto quello che abbiamo ritenuto più giusto, sono convinto che abbiamo fatto le scelte giuste".

"Rinviare Euro2020? Probabile. Credo sia la soluzione più giusta" - continua Gravina - "Domani ci confronteremo. Già in occasione del congresso di Amsterdam c'è stato modo di scambiare qualche battuta fra i vari presidente delle Federazioni Oggi, al contrario di due settimane fa, abbiamo delle certezze. Abbiamo un nemico subdolo, dobbiamo sconfiggerlo rapidamente perché la tutela della salute dei cittadini viene prima di tutto. Questo virus va sconfitto velocemente. I campionati di calcio devono trovare una loro definizione, abbiamo l'esigenza di dare certezza per il futuro. L'unica certezza è il completamento dei tornei, tutto dipende dal tempo a disposizione. Se c'è poco tempo, mi sono permesso di consigliare i playoff ed i playout. Anche la UEFA ha accolto piacevolmente questa mia idea, può essere anche un'idea per dare maggior appeal ai campionati. L'altra ipotesi è quella del congelamento della classifica. C'è un'altra ipotesi, io la cito ma la escludo: quella di non assegnare il titolo. Non si tratta solo del titolo, noi abbiamo l'obbligo di comunicare alla UEFA chi va in Champions ed in Europa League e dobbiamo sapere chi sale e chi scende di categoria. Io mi auguro che riusciremo a finire il campionato, vorrebbe dire abbiamo sconfitto il virus".

Infine il presidente della FIGC si è espresso su alcune tematiche molto discusse in questi ultimi giorni: "Abolizione decreto dignità? Stiamo lavorando, stiamo mettendo giù una serie di idee da presentare al Governo per dare un senso ad un momento di grande difficoltà. L'aspetto positivo che dobbiamo cogliere da questo triste momento è quello di riscoprirci migliori in termini di relazioni fra di noi. Dobbiamo essere in grano di dare contenuto al concetto di sistema. Se ci riusciremo, il calcio potrebbe ripartire con un'alba migliore rispetto al passato. Congelare gli stipendi? Ne dobbiamo ancora parlare. Io credo molto nel confronto. Il confronto è decisamente meglio delle imposizioni. Il calcio entrerà, subito dopo questa emergenza, in un momento di grande crisi. Saremo costretti, subendo questo sussulto, a dover raccogliere delle macerie. Il nostro mondo deve dimostrare di essere autosostenibile, per questo noi chiederemo un confronto aperto con calciatori ed allenatori. Poi lo faremo anche col Governo. Blocco retrocessioni? No, non vogliamo avviare una stagione in questo modo. Dobbiamo rispettare i format dei campionati".