"E’ tutto molto difficile, la situazione è grave e in questo momento il calcio vale zero, prima di tutto e tutti c’è la salute".
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Coronavirus, Donati: “C’è molta preoccupazione. Oggi il calcio vale zero, pensiamo alla salute”
Arrivano dalla Scozia le dichiarazioni dell'ex centrocampista, Massimo Donati, sull'emergenza Coronavirus in Italia e in Europa
Parola di Massimo Donati. L'ex centrocampista del Palermo, oggi vice tecnico del Kilmarnock, intervenuto ai microfoni di TMW, ha detto la sua in merito all’emergenza sanitaria mondiale legata alla diffusione del Coronavirus. Una situazione complessa e drammatica, l'epidemia, dal focolaio di Wuhan in Cina, si è estesa fino in Europa, mettendo in ginocchio l'Italia, che oggi è uno dei paesi con il maggior numero di contagiati e di decessi legati alle complicazioni dei sintomi del Covid-19. Per contenere la diffusione del virus, gli organi competenti hanno deciso di sospendere campionati e allenamenti in tutto il mondo, anche in Scozia, dalla quale arriva il messaggio forte e significativo dell'ex rosanero.
Il campionato è la prima cosa che si è fermata, oltre una settimana fa. Per il resto e fino alle scorse ore la vita è proseguita normalmente in città. Venerdì però è stato l’ultimo giorno di scuola, da oggi si va verso la chiusura di tutte le attività, pub e ristoranti compresi. Il calcio fermo da subito? In Scozia si segue un po’ quello che succede in Premier League - ha proseguito Donati -. E proprio come lì, la ripresa per il momento è stata fissata al 30 di aprile. In generale c’è la tendenza a seguire l’Inghilterra, nonostante qualche uscita infelice del primo ministro. I calciatori? E' una situazione strana, non è semplice stare un mese o anche oltre fermi. I ragazzi tenteranno di seguire il programma che gli abbiamo preparato, ma siamo consci delle difficoltà di un allenamento in casa. E’ come se ci fosse adesso la sosta estiva, dovremo essere bravi a lavorare bene se e quando ripartiremo".
Infine un pensiero affettuoso all'Italia e agli italiani: "C’è preoccupazione per un nemico invisibile. I genitori li sento più volte al giorno adesso. E penso a Bergamo, una città che ho nel cuore e in cui ho molti amici che soffrono. Tutti insieme, uniti, usciranno da questa situazione", ha concluso Donati.
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